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Titolo Comvegno Psicoterapia Milano 2 ottobre 2021

Alla ricerca della sintonia emotiva: i sensi e le menti al lavoro nelle psicoterapie online – Giornata di studio online. 2 ottobre 2021

sabato 2 ottobre 2021 Giornata di studio online
Alla ricerca della sintonia emotiva: i sensi e le menti al lavoro nelle psicoterapie online


Programma dei lavori

Ore 8.30
Ingresso nella waiting room

Ore 9.00
Sara Micotti
Introduzione al convegno

Chairperson Diana Norsa

Ore 9.15
Donatella Lisciotto
Una famiglia schermata

Ore 9.45
Marina Mombelli
Il clinico forense nel diritto di famiglia:
potenzialit. del lavoro online

Ore 10.15
Antonella Anichini
Connessioni e disconnessioni. Opportunità e criticità
nel lavoro con gli adolescenti in Day Hospital

Ore 10.45
Discussione

Chairperson Cristina Riva Crugnola

Ore 11.45
Monica Bomba
Lo squiggle game nelle sedute online

Ore 12.15
Eleonora Boni, Silvia Castellini
La vocazione sociale della psicoanalisi. L’esperienza della
cooperativa sociale “La Cordata” nell’accoglienza di minori
con entrambi i genitori ospedalizzati durante la pandemia

Ore 12.45
Discussione

Chairperson Francesco Barale

Ore 15.00
Alberto Scandalitta
La fotografia ad azione sociale e il racconto delle emozioni

Ore 15.30
Anne Alvarez
A che punto siamo? Riflessioni intorno alle funzioni del so- gnare, dell’immaginazione e del richiamo, nella psicologia con i bambini (traduzione consecutiva in italiano)

Ore 16.30
Jani Santamaria
Un caso clinico: Luna ricerca i diritti dei bambini
(traduzione consecutiva in italiano)

Ore 17.30
Tavola rotonda e discussione
introdotte da Francesco Barale

Ore 18.30
Chiusura lavori (per non accreditati ECM) e
somministrazione questionari di apprendimento ECM

Ore 19.00
Chiusura lavori per accreditati ECM

Il lavoro clinico online, già utilizzato da psicoanalisti e psicoterapeuti nel mondo soprattutto per colmare grandi distanze geografiche, è entrato nelle nostre stanze di terapia nei mesi scorsi, sia per mantenere una base sicura con i nostri pazienti, sia per favorire una progressione del lavoro clinico. Il lavoro online − in particolare con bambini piccoli e famiglie − richiede un affinamento dei nostri sensi e delle nostre menti, se il nostro scopo quello di ottenere sintonie profonde e significative e una mutua regolazione psichica ed emotiva nell’incontro tra paziente e terapeuta.

Durante un recente webinar sul tema Apprendere dall’esperienza Covid (Fondazione A. Santamaria, Città del Messico, 7 giugno 2020), Anne Alvarez ha descritto il concetto di sintonizzazione multisensoriale e cross-modale, sviluppato da Daniel Stern negli ultimi anni della sua vita. Questo concetto complesso appare fondamentale per comprendere lo sviluppo della mente. La terapia e i suoi strumenti possono aiutare quei bambini che non sono ancora in grado di differenziare e integrare gli stimoli sensoriali, in modo da trasferire le informazioni acquisite da un senso all’altro.

Si tratta di idee innovative, particolarmente importanti in relazione al lavoro che avviene tramite lo schermo.

L’ipotesi che la Giornata di studio desidera esplorare e approfondire è: possiamo creare questa sintonizzazione multimodale insieme ai nostri pazienti nel lavoro online?

Il lavoro intersoggettivo che svolgiamo può proteggere i pazienti dal rischio di accumulare nella mente tracce sensoriali isolate e traumatiche. Se il paziente ha una scarsa capacità di integrare le informazioni sensoriali, possiamo prestargli parte del nostro apparato mentale per aiutarlo a sviluppare il suo. Il lavoro clinico online può arrivare a espandere il contenitore psichico, la capacità di giocare e di sognare, il senso di vitalità.

Al mattino si terranno seminari di presentazione di esperienze cliniche e momenti di discussione.

Al pomeriggio sono previsti la lezione magistrale di Anne Alvarez, la presentazione di un caso clinico di Jani Santamaria, il contributo del fotografo Alberto Scandalitta e la discussione.

Medici, psicologi, psicoanalisti, psicoterapeuti, pediatri e altri operatori che lavorano nell’area dell’età evolutiva avranno l’opportunità d’incontrarsi, discutere gli strumenti della cura e confrontarsi con una visione radicalmente intersoggettiva di come nasce la psiche e di come lavora la psicoanalisi.

Sara Micotti


Relatori e moderatori

Anne Alvarez, Phd, Master
in Psicologia della Consulenza,
è psicoterapeuta dei
bambini e degli adolescenti,
e insegna alla Tavistock Clinic
di Londra, dove è stata co-organizzatrice
del Servizio Autismo
al Child and Family Department.
È autrice di “Live
Company: Psychotherapy
with Autistic, Borderline, Deprived
and Abused Children”
e ha curato con Susan Reid
“Autism and Personality:
Findings from the Tavistock
Autism Workshop”. Un libro
in suo onore, curato da Judith
Edwards, intitolato “Being Alive:
Building on the Work of
Anne Alvarez”, è stato pubblicato
nel 2002. È stata Visiting
Professor alla San Francisco
Psychoanalytic Society nel
novembre 2005 ed è membro
onorario del Centro Psicoanalitico
della California. Il suo
ultimo libro è “The Thinking
Heart: Three Levels of
Psychoanalytic Therapy with
Disturbed Children”, pubblicato
nel 2012 da Routledge.

Antonella Anichini, dirigente
medico neuropsichiatra
infantile SCU NPI OIRM Città
della Salute e della Scienza
di Torino, dove ricopre il ruolo
di responsabile del Day Hospital
psichiatrico e della psicoterapia
di gruppo. È inoltre
responsabile scientifico del
Progetto “Un ponte tra Ospedale
e territorio”. È socio associato
IIPG (Istituto Italiano
Psicoanalisi di Gruppo), allieva
APPIA e socio fondatore e
consigliere dell’Associazione
culturale “Linea d’acqua”.

Francesco Barale, professore
emerito di Psichiatria
dell’Università di Pavia, membro
ordinario con funzioni di
training della Società Psicoanalitica
Italiana e dell’International
Psychoanalytical Association.

Monica Bomba, neuropsichiatra
infantile, psicoanalista
e terapeuta di coppia, vice
presidente IPSO per l’Europa,
segretario per la redazione
dell’“Annata Psicoanalitica
Internazionale”, docente della
Scuola di Psicoterapia ASNEA.

Eleonora Boni, psicologa
e psicoterapeuta dell’età
evolutiva, si è formata presso
l’Istituto di Psicoterapia del
Bambino e dell’Adolescente
(PSIBA), di cui è socia. Si
occupa di consultazioni psicodiagnostiche
e percorsi
terapeutici e di supporto rivolti
a bambini, adolescenti,
genitori e adulti, integrando,
all’occorrenza, tecniche psico-
corporee e di regolazione
emotiva quali la mindfulness,
anche in ambito evolutivo. In
ambito pubblico lavora presso
l’Ospedale Buzzi di Milano,
svolgendo attività clinica
di supporto ai genitori e ai
bambini ospedalizzati e/o con
malattie croniche e rare. Collabora
con il Centro Famiglie
“La Cordata”, anche all’interno
dell’équipe per la diagnosi
e la certificazione dei disturbi
specifici dell’apprendimento.

Silvia Castellini, psicologa
e psicoterapeuta, ha
svolto la sua formazione
specialistica presso il Ruolo
Terapeutico di Milano, scuola
di psicoterapia a indirizzo psicoanalitico,
all’Università di
Parma in Psicologia ospedaliera
e nel Centro Emdr Italia.
Il suo lavoro clinico si rivolge
ad adulti, giovani adulti e adolescenti,
affiancando la possibilità
di integrare tecniche di
rilassamento psico-corporeo,
quali il training autogeno e la
mindfulness. Svolge percorsi
di formazione e prevenzione
in scuole dell’infanzia e si occupa
di conduzione di gruppi
per il benessere psicologico
femminile nel carcere di San
Vittore, e con genitori di adolescenti
che vivono in stato di
reclusione volontaria (hikikomori).
È socia dell’associazione
Spe (squadra psicosociale
per le emergenze), con cui si
occupa di formazione e sostegno
nel campo della psicologia
dell’emergenza.

Cristina Riva Crugnola,
psicoanalista, membro ordinario
della Società Psicoanalitica
Italiana e professore
associato di Psicologia Dinamica
presso l’Università
di Milano-Bicocca, dove è
co-responsabile scientifico
del Servizio di Counselling di
Ateneo rivolto agli studenti.
È segretario scientifico del
Centro Milanese di Psicoanalisi
Cesare Musatti. Ha fatto
parte della redazione della
“Rivista di Psicoanalisi”. Ha
svolto attività di ricerca relativamente
alla genitorialità a
rischio e ai legami di attaccamento
e intersoggettivi nella
prima infanzia, pubblicando
numerosi volumi e articoli su
riviste internazionali.

Donatella Lisciotto, svolge
attività clinica e di supervisione
a tempo pieno presso
il suo studio a Messina.
Psicologa e psicoanalista,
membro ordinario della Società
Psicoanalitica Italiana
(SPI-IPA), socio fondatore del
Laboratorio Psicoanalitico Vicolo
Cicala, socio fondatore e
segretario scientifico del Centro
Psicoanalitico dello Stretto-
Francesco Siracusano,
socio fondatore e presidente
dell’associazione “Sostieni un
Paziente a Distanza”, docente
della Scuola di Formazione
in Psicoterapia Psicoanalitica
(SIPP), conduttrice di gruppi
di genitori per l’associazione
“Genitori si Diventa” (GSD).
Autrice di due libri, “Calpestio”
e “Da Dietro. Alcune considerazioni
sull’immagine”, e di
diversi articoli scientifici. Fa
parte del gruppo PER della
Società Psicoanalitica Italiana.
Collabora con la rivista on
line “Strisciarossa”.

Sara Micotti, PhD, Psicologa,
Psicoterapeuta Psicoanalitica
di bambini, adolescenti
e adulti. Psicoanalista
della coppia e della famiglia
(PCF). Fa parte delle associazioni
APPIA, EFPP,
NPSA. Direttrice scientifica
del settore Psicoterapia del
Centro Benedetta D’Intino
Onlus e redattrice delle riviste
“Comunicare” e “Interazioni”.
Docente del corso di perfezionamento
in Psicologia Clinica
Perinatale dell’Università di
Brescia e della Scuola di specializzazione
in Psicoterapia
psicodrammatica di Brescia
(saramicotti@libero.it – www.
saramicotti.com).

Marina Mombelli, psicologa,
psicoterapeuta psicoanalitica
di coppia e famiglia,
coordinatrice dell’équipe di
lavoro dell’area psicogiuridica
presso il Servizio di Psicologia
Clinica per la coppia e la
famiglia, Università Cattolica
del Sacro Cuore di Milano;
docente a contratto di Psicologia
Giuridica alla Facoltà di
Psicologia. Collaboratrice
del Centro di Ateneo Studi
e Ricerche sulla Famiglia
presso la medesima università.
Consulente tecnico del
giudice presso il Tribunale
Ordinario di Milano (marina.
mombelli@unicatt.it).

Diana Norsa, psicoanalista
SPI, psicoterapeuta di bambini,
adolescenti e coppie,
socio fondatore SIPSIA. Docente
del corso di Psicoanalisi
della Coppia e della Famiglia
(PCF). Docente ASNEA.

Jani Santamaria, PhD,
membro ordinario con funzioni
di training dell’APM
(Mexican Psychoanalytic Association),
esperta nella psicoanalisi
dei bambini e degli
adolescenti. Dal 2019 al 2021
rappresentante latinoamericana
nel consiglio dell’IPA
(International Psychonalytic
Association). Rappresentante
latinoamericana del comitato
per le nomine IPA; direttrice
della sezione comunità e
cultura della FEPAL (Federazione
di Psicoanalisi dell’America
Latina), 2016-2018;
membro del comitato dei
bambini e degli adolescenti
della FEPAL, 2012-2014
e 2014-2016; membro del
Consiglio Sudamericano del
Winnicott Board. Presidente
della conferenza internazionale
su Bion, Messico 2022.
Collaboratrice della rivista
“Japa” e direttrice della Fondazione
A. Santamaría. Co-editor
del libro “Emergence of
self: autistic phenomena and
unrepresented states” (in
corso di stampa). Ha pubblicato
numerosi articoli e lavora
presso il suo studio a Città
del Messico.

Alberto Scandalitta, fotografo,
nato a Milano, vive
e lavora nella sua città. Da
molti anni si occupa di fotografia
sociale e didattica, e
collabora a diversi progetti per
fondazioni e onlus. Ha appena
completato “Michelle”, un
racconto fotografico sul tema
della cura dell’Alzheimer pubblicato
nel 2019 da “Witness
Journal”, mensile di fotogiornalismo
italiano. Il lavoro “Il
mio nome è Leonardo” è stato
presentato durante la serata “Il
senso del dono” a favore del
Centro Benedetta D’Intino; le
foto di questo progetto sono
state pubblicate sul numero
di giugno 2019 della rivista
“Comunicare” e in parte utilizzate
per il programma di
Rai 1 “La prima volta” (storie
di donne e coraggio) e “L’ora
solare” su TV 2000. Da marzo
ad aprile 2020, durante i mesi
del lockdown, è stato docente
del progetto fotografico “Aspiranti
Fotografi”, un per-corso
di fotografia per i fratelli e le
sorelle dei bambini seguiti dal
settore di CAA del Centro. È
attualmente impegnato in un
progetto a medio-lungo termine
sul tema della Sindrome di
Tourette. Sue foto sono state
selezionate per diverse mostre
collettive (https://www.albertoscandalitta.
it/ – https://www.
instagram.com/alberto.sca/).

Comitato scientifico
Federica Bono, Fiamma
Buranelli, Ilaria Dufour,
Rita Giorgiutti, Valeria
Ladino, Sara Micotti,
Sandra Piperno

Comitato organizzativo
Alice Cannone, Marta
Falsirollo, Rosamaria
Ferrante, Roberta Pozzi

La partecipazione
alla Giornata di studio
è aperta a educatori,
logopedisti, medici,
psicologi, psicomotricisti
e psicoterapeuti. I posti
a disposizione sono 200

Accreditamento ECM
È stata richiesta
l’attribuzione dei crediti
formativi per le figure
professionali ammesse

Quote di partecipazione
70 euro* entro il 1° luglio
90 euro* dopo il 1° luglio
Studenti e specializzandi
under 30: 30 euro*
*Iva inclusa

Per informazioni e iscrizioni
consultate il sito
www.benedettadintino.it
o inviate un’e-mail
all’indirizzo formazione@
benedettadintino.it
La segreteria sarà chiusa
nel mese di agosto: non
sarà possibile iscriversi
dal 1° al 20 agosto

Segreteria organizzativa
Marta Falsirollo:
formazione@
benedettadintino.it
Rimborso per
annullamento iscrizione
Eventuali cancellazioni,
notificate in forma scritta
entro il 30 luglio 2021
all’attenzione di Marta
Falsirollo, formazione@
benedettadintino.it,
daranno diritto al rimborso
del 50% della quota.
Nessun rimborso dopo
il 1° agosto

Convegno: Dal gioco al linguaggio – Milano, 18 ottobre 2019

 

Milano, 18 ottobre 2019
Sala Convegni Fondazione e Centro Benedetta D’Intino Onlus

Via Riccione 8, 20156 Milano

Dal gioco al linguaggio

“Ogni bambino conosce il mondo attraverso i sensi e l’incontro con la madre, il padre, i caregiver. La giornata di studio intende analizzare i processi attraverso cui si organizzano la comunicazione e il linguaggio, mettendo in conversazione le tematiche neuropsicologiche e le tematiche affettive che possono sostenere o ostacolare l’espressività neurobiologica. Si tratta di un tema molto presente nel lavoro quotidiano: osserviamo infatti un aumento dei bambini che accedono ai servizi di neuropsichiatria infantile e di psicoterapia per l’età evolutiva, per disturbi nello sviluppo della comunicazione e del linguaggio. Si tratta di tematiche difficili da discriminare, dal parlatore tardivo al bambino con disturbo specifico del linguaggio di minore o maggiore gravità. È desiderio della FBDI riunire esperti indiverse discipline per esplorare la complessità della problematica alla base dei disturbi di comunicazione, ponendo al centrobambini e ragazzi conil loro patrimonio biologico e con le loro esperienze affettive e relazionali.”
Sara Micotti

Relatori e moderatori

Daniela Alessi, Neuropsichiatra infantile, Membro Ordinario SPI e IPA, Responsabile del Servizio di consultazione per bambini e adolescenti del Centro Milanese di Psicoanalisi

Roberto Basile, psichiatra, psicoanalista e fotografo d’arte

Monica Bomba, neuropsichiatra infantile responsabile del reparto di Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale San Gerardo di Monza, candidata psicoanalista

Elisa Fazzi, Neuropsichiatra Infantile, professore ordinario Dipartimento Scienze Cliniche e sperimentali, Divisione di Neuropsichiatria Infantile, Università degli Studi di Brescia, dirigente ASST Spedali Civili di Brescia

Ludovica Grassi, Medico, neuropsichiatra infantile, membro ordinario SPI e IPA (esperto in psicoanalisi dei bambini e adolescenti), EFPP, Società Italiana Psicoanalisi Coppia e Famiglia (con funzioni didattiche), Redattrice della rivista Interazioni

Manuela Guerrini, Logopedista Età Evolutiva, formata in Pedagogia Relazionale del linguaggio, UONPIA Asst Santi Paolo e Carlo, Milano

Alessandro Mariani, Neuropsichiatra Infantile, Psicote- rapeuta Psicoanalitico dell’In- fanzia e dell’Adolescenza (ASARNIA-APPIA). EFPP. Per molti anni dirigente e poi re- sponsabile S.S.D. NPI Regione Piemonte.

Sara Micotti, PhD, Psicologa, Psicoterapeuta Psicoanalitica, Direttore Scientifico del Settore psicoterapia del Centro Benedetta D’Intino Onlus

Elena Molinari, Pediatra, Membro ordinario SPI

Anna Pezzuto, Psicologa, Psicoterapeuta psicoanalitica dell’età evolutiva e adulti.Per molti anni ha lavorato in UONPIA Asst Santi Paolo e Carlo – Milano. Attualmente libera professionista, anna.pezzuto@ gmail.com
Cristiano Termine, Professore Associato di Neuropsichiatria Infantile, Università dell’Insubria e Ospedale di Circolo di Varese

Comitato Scientifico

Rita Barello, Federica Bono, Fiamma Buranelli, Ilaria Dufour, Rita Giorgiutti, Valeria La- dino, Emanuela Maggioni, Sara Micotti, Maria Perugini, Anna Pezzuto, Sandra Piperno, Laura Ruozzi

Comitato organizzativo

Alice Cannone, Rosamaria Ferrante, Roberta Pozzi

Partecipazione

La partecipazione alla Giornata di studio è aperta a logopedisti, medici, psicologi, psicotera- peuti, psicomotricisti. I posti a disposizione sono 70.

Accreditamento Ecm

È stata richiesta l’attribuzione dei crediti formativi per le figure professionali ammesse

Quote di partecipazione

70 euro* entro il 15 luglio,
90 euro* dopo il 15 luglio,
40 euro* studenti e specializzandi under 30.
* IVA compresa

Modalità di iscrizione e pagamento
Inviare la scheda di iscrizione insieme alla copia della ricevuta di bonifico avvenuto via email a infocbdi@benedettadintino.it Il pagamento deve essere effet- tuato obbligatoriamente tramite bonifico bancario su Banca Prossima 05000 Filiale di Milano Beneficiario:
Fondazione Benedetta D’Intino Codice IBAN: IT86 C033 5901 60010000 0019 714
Causale: nome+cognome* giornata di studio 18/10/2019 (*indicare nome e cognome dell’iscritto)

Segreteria organizzativa

infocbdi@benedettadintino.it
Tel 02/39263940

9.00
Registrazione partecipanti
9.45
Sara Micotti,
Introduzione
Programma della mattina Chairperson
Alessandro Mariani
10.00
Elisa Fazzi, Dallo sguardo alla relazione
10.45
Elena Molinari, Giocattoli sconosciuti e la paura di giocare nei bambini
11.30
Roberto Basile, Questa mela disegno: immagine e parola nella fantasia del bambino e dell’adulto
12.15 Discussione
Light lunch
Programma del pomeriggio Chairperson Daniela Alessi
14.00
Cristiano Termine, Sviluppo tipico e ati- pico del linguaggio
14.45
Ludovica Grassi,
Giocare con i suoni
15.30
Anna Pezzuto, Manuela Guerrini, Psicologa e logopedi- sta collaborano
nel percorso dalla diagnosi alla terapia: due storie cliniche
Ore 16.30
Monica Bomba, Una ragazza scopre il linguaggio:
dal dialogo tonico al potersi parlare
17.00 Discussione
17.30
Verifica ECM
18.00
Chiusura lavori

Paura ansia panico … coraggio fiducia: esploriamo queste emozioni nel bambino e nell’adolescente

PARLIAMONE INSIEME
Crescere con i bambini oggi, tra genitorialità ed educazione UNDICESIMO CICLO

26 GENNAIO 2019 ORE 10.00-12.00

Milano, Sala Monicelli della Fondazione e del Centro Benedetta D’Intino Onlus via Sercognani, 17

Paura ansia panico … coraggio fiducia: esploriamo queste emozioni nel bambino e nell’adolescente

PAURA

La capacità sana di avere paura è una componente essenziale degli istinti auto-conservativi dell’essere umano.

• • •

Conosciamo molte declinazioni della paura, dalla cautela, alla prudenza, all’inquietudine, che è una forma lieve e diffusa di paura. Il terrore (da TREMO, radice TR-, esperienza del brivido) è una variante acuta della paura per qualcosa che comunque è reale e riconosciuto. Nel terrore la risposta efficace è inizialmente compromessa, ma non totalmente e definitivamente come nel panico.

ANSIA E PANICO

Tutti i mammiferi neonati hanno bisogno di essere accuditi da mammiferi adulti: questo è il motivo per cui abbiamo incorporato nel cervello una disposizione innata a creare legami di attaccamento. Condividiamo il bisogno di attaccamento con gli uccelli: questo istinto ha più di 2 milioni di anni!

Se un cucciolo viene separato dall’adulto che lo accudisce, si attiva il circuito del panico. Il panico è un’ansia di tipo diverso dalla paura. E il neuro-circuito del panico è diverso dal circuito della paura (Mark Solms, 2018).
Il panico ha a che fare con l’ansia di separazione. Attiva due risposte:

  • Produrre vocalizzazioni da stress di separazione, pianto, lamenti
  • Cercare l’oggetto perduto

del nostro cervello e sa:

che dobbiamo evitarle

Il neuro-circuito della paura è innato, è incorporato nelle strutture profonde

che esistono cose pericolose nel mondo esterno

che il modo in cui dovremmo rispondere, quando un pericolo si avvicina, è congelarci o

fuggire. Non dobbiamo imparare che cosa fare quando un predatore si avvicina, lo

sappiamo già in modo innato, per sopravvivere (Mark Solms, 2018).

Nello stato di ansia fisiologica, il soggetto si attiva, si prepara costruttivamente ad affrontare una prova: lo stato di allarme è realistico e la qualità della prestazione è efficace.
Nello stato di ansia patologica, il soggetto confonde in una certa misura il mondo interno e il mondo esterno ed entra in uno stato di allarme indifferenziato e diffuso. Avverte un pericolo oscuro che non riesce a localizzare e individuare con chiarezza. È uno stato di tesa sospensione e preoccupazione, prima che qualcosa di sconosciuto accada.

Nell’ansia patologica i processi operativi sono velocizzati in modo concitato, maldestro e infruttuoso, nell’illusione di controllare la realtà esterna, alterata dalle proiezioni provenienti dalla realtà interna. Le capacità di mentalizzazione dell’Io centrale sono disturbate, impoverite, anche se non azzerate come negli attacchi di panico.

L’attacco di panico è una crisi che sopravviene senza alcuna prevedibilità e senza la possibilità che sia contenuta e bloccata. Ha un’origine psichica, capace però di scatenare intense risposte neurobiologiche: palpitazioni, tachicardia, vertigine, tremori corporei, diarrea o sudorazione eccessiva e soprattutto una sensazione di soffocamento.

CORAGGIO E FIDUCIA

Il coraggio implica la sana capacità di entrare consapevolmente in contatto con la propria paura, di tenerne in conto i segnali, di affrontarla in modo adeguato.
Fidarsi di sé significa arrivare a conoscersi nelle proprie risorse e nelle proprie vulnerabilità. Per molte persone può essere il compito evolutivo di una vita: conoscere sempre più a fondo i propri stati mentali e le proprie fantasie; acquisire contatto e familiarità con essi e favorirne l’armonizzazione con i processi mentali razionali.

Il soggetto con ansie patologiche e crisi di panico non si fida più di sé. È crollata l’illusione di un sé stesso sempre «forte e sicuro».

PAURE E ANSIE NEL BAMBINO

L’ansia di separazione. L’ansia di separazione diventa pronunciata dai nove mesi di età e spesso rimane molto intensa fino a 30 o 36 mesi. I bambini percepiscono la separazione come una fonte di pericolo. Non essere con la figura di attaccamento rappresenta una sfida emozionale per loro. Essi manifestano l’ansia di separazione piangendo, aggrappandosi e protestando quando il genitore si allontana. Dobbiamo prendere con serietà questa ansia, perché il bambino ci sta dicendo: ti amo, ho bisogno di te, nessuno mi fa sentire così al sicuro come te. Un bambino di uno o due anni non ha ancora imparato che noi continuiamo a esistere anche quando non ci vede, e che noi torneremo da lui perché lo amiamo anche noi.

Molti problemi di comportamento nella seconda infanzia possono essere ricollegati ad ansie di separazione non riconosciute e che non hanno trovato risposta, nella prima infanzia. I problemi possono essere: severe difficoltà nel sonno e nell’alimentazione, capricci ingestibili, sfida ribellioni, rabbie persistenti, frequenti aggressioni. La maggior parte dei problemi nella salute mentale degli adulti, inclusa ansia e depressione, hanno origine nei primi anni di vita. La prevenzione è importante.

La paura di perdere amore sostegno approvazione. La paura di essere disapprovati, non amati. La paura di perdere amore e approvazione è un incentivo per fare ciò che l’adulto chiede al bambino. Essa emerge tra uno e tre anni. Essa alimenta gli apprendimenti sociali e permette al bambino di acquisire le abilità di cui ha bisogno per far parte della società.

I toddlers normalmente ritengono che le cose accadano perché loro le hanno fatte accadere; ritengono di essere responsabili degli umori dei loro genitori. Piaget chiamava egocentrico questo modo di pensare, mentre la psicanalisi lo chiama pensiero magico, perché i bambini non conoscono ancora causa ed effetto.

Questo desiderio di piacere e di appartenere è il primo sostrato nella formazione del senso della responsabilità sociale e aiuta il bambino a tollerare una ragionevole quantità di frustrazione quando non gli si permette di fare ciao che vuole e quando gli diciamo no.

La paura che il corpo venga danneggiato (body damage) insegna al bambino a stare attento per non ferirsi ed è importante per la sopravvivenza. Essa emerge tra uno e tre anni. Molte culture hanno creato rituali come il dare un bacio alla bua, per aiutare I bambini ad affrontare il farsi male e per ricordare quanto i bambini siano vulnerabili.

Dobbiamo considerare con serietà questa paura e rispondere offrendo sostegno emotivo quando i bambini gridano e si ribellano se cerchiamo di lavare i loro i denti, tagliare capelli, tagliare le unghie. Il dare ai bambini spiegazioni pacate ci trasformerà da esecutori di cose minacciose a normali caregivers che fanno qualcosa, che i loro corpi hanno bisogno che sia fatto.

La paura di essere cattivo diventa il fondamento della coscienza morale. Cioè della capacità di capire la differenza tra giusto e sbagliato, e di padroneggiare il potere di scegliere di fare la cosa giusta quando siamo molto tentati di fare la cosa sbagliata. Questa paura emerge tra i 3 e i 5 anni. Molti di noi hanno familiarità con il concetto di Superego, il giudice morale che ci fa sentire colpevoli quando facciamo qualcosa che pensiamo sia sbagliato, anche se nessuno sa ciò che facciamo. I bambini di 3 anni stanno già faticando sotto il peso cognitivo e morale di questa conquista, che è il fondamento della civilizzazione. Il bambino non solo desidera l’approvazione dai genitori, vuole l’approvazione da parte di sé stesso. Questo è un enorme balzo in avanti, che aiuta a interiorizzare la differenza tra il giusto e lo sbagliato.

PAURE E ANSIE NELL’ADOLESCENTE

Il cambiamento che avviene in adolescenza riguarda sia il corpo che la mente e rappresenta un vero e proprio terremoto. La trasformazione e lo sconvolgimento sono talmente potenti che questa fase della vita segna una profonda rottura con il passato e porta a una nuova nascita.
Per l’adolescente risulta fondamentale integrare la nuova dotazione corporea nell’immagine di sé, separarsi dai genitori, nascere socialmente, costruire un proprio sistema di valori di riferimento nuovi e personali.

Tutto questo sullo sfondo della complessità dell’epoca storica in cui viviamo che pone di fronte agli orizzonti di valore degli adolescenti modelli ideali irraggiungibili di perfezione per i quali la performance conta più di tutto, a qualsiasi costo.
La società dell’immagine pone poi al centro il valore della bellezza, dell’estetica e dell’apparenza. C’è un bombardamento di informazione, i ragazzi sono iperstimolati da internet, dalla grande varietà di canali televisivi e dalle molteplici forme di tecnologia. Tutto è più accelerato: si assiste a una precocizzazione e ad un accorciamento del fisiologico ritmo di crescita.

Tutto ciò aumenta la paura di crescere, del futuro, dell’ignoto e del fallimento.
Su questo sfondo le paure tipiche dell’adolescente si inseriscono all’interno di questa metamorfosi psicofisica che implica una discontinuità nell’idea di Sé e nell’immagine corporea.
La ridefinizione del senso di Sé e la riappropriazione simbolica del proprio corpo comportano una ristrutturazione cognitiva ed affettiva che induce una sotterranea vulnerabilità e una fragilità

narcisistica con una paura di non essere accettati, apprezzati, amati, con un senso di vergogna e un vissuto di non essere all’altezza e anche la paura di restare soli, senza amici o fuori dal gruppo nel quale costruire un senso di appartenenza.
Le paure che abitano l’adolescente sono quelle di non essere adeguati alle aspettative proprie e altrui, di non essere popolari, ma ritrovarsi brutti e poco attraenti senza un posto riservato nella mente degli altri, in particolare in quella dei coetanei.

Il ragazzino deve adattarsi a delle enormi trasformazioni del suo corpo, sul piano anatomico, fisiologico ed endocrinologico e l’ansia in quest’età è spesso rivolta al proprio corpo.
I cambiamenti a livello corporeo comportano alterazioni fondamentali del Sé conosciuto.
I ragazzi devono elaborare il lutto del corpo infantile per ritrovarsi in un nuovo corpo pubere non familiare. Ma l’integrazione dei due corpi non è facile e talora con il nuovo corpo si può entrare in conflitto, può essere sentito estraneo e pericoloso o addirittura nemico per cui viene ripudiato, ferito e attaccato.

In adolescenza si tende ad espellere il dolore invece di contenerlo. Talora le angosce fisiologiche dell’età sono intollerabili e il pensiero viene facilmente sostituito dall’azione o dalla ricerca di sensazioni corporee per ridurre il conflitto interno e per difendersi dalla sofferenza.
Le angosce si possono manifestare in modalità fisiche che distanziano dalla sofferenza mentale (malesseri ipocondriaci e psicosomatici) o attraverso comportamenti agiti come fughe, sport estremi (con sfida dei limiti, disprezzo della paura e sottovalutazione dei rischi), assunzioni di droghe e alcool nel tentativo di perdere la ragione o relazioni disfunzionali e promiscue o con modalità autodistruttive.

Relatori: dott.ssa Ilaria Dufour, dott.ssa Sara Micotti, psicoterapeute del CBDI onlus,
dott.ssa Elisabetta Mazzucchi, dott.ssa Michela Picciotti, dottssa Raffaella Schirò , pediatre di libera scelta,
Chairperson: Sara Micotti, Psicoterapeuta esperta in età evolutiva e Direttore scientifico del Settore Psicoterapia del Centro Benedetta D’Intino Onlus

ALCUNI SUGGERIMENTI DI LETTURA PER MAMME E PAPA’

I 12 volumi della Collana CENTO E UN BAMBINO, Casa Editrice Astrolabio
Argentieri S., L’uomo nero. Piccolo catalogo delle paure infantili, Mondadori, 1994 Bettelheim B., Il mondo incantato, Feltrinelli
Bolognini S., Lo Zen e l’arte di non sapere cosa dire, Bollati Boringhieri, Torino, 2010

Stefano Bolognini: “PAURA, ANSIA, ANGOSCIA, PANICO NELLE CONCETTUALIZZAZIONI PSICOANALITICHE”, relazione presentata al Convegno Anxiety, organizzato da International Psychoanalytic Dialogues (IPD), Roma, 2018

Cohen J.L., Le paure segrete dei bambini. Come capire e aiutare i bambini ansiosi e agitati, Feltrinelli, 2015 Lancini M., Turuani L., Sempre in contatto. Relazioni virtuali in adolescenza, Franco Angeli, 2009

Murray (2014), L., Le prime relazioni del bambino, Milano, Raffaello Cortina Editore, 2014

Panksepp J., Biven L. (2012), Archeologia della mente. Origini neuroevolutive delle emozioni umane, Raffaello Cortina, 2014

Pellai A., Tamborini B., L’età dello tsunami. Come sopravvivere a un figlio pre-adolescente, De Agostini, 2017 Pietropolli Charmet G., Non è colpa delle mamme. Adolescenti difficili e responsabilità materna, Mondadori,

2006

Solms M. (2018), La relazione innata tra le menti, Comunicare, 1-2018, n.1, semestrale della Fondazione e del Centro Benedetta D’Intino Onlus, pp. 19-25

Tisseron S. et al., Il bambino e il rischio del virtuale, Borla, 2009 Trinci M., Sarti P., La giusta fatica di crescere, Feltrinelli Vegetti Finzi S., I bambini sono cambiati, Mondadori, Winnicott D. W., Il bambino, la famiglia, il mondo esterno

Zoja L., Il gesto di Ettore. Preistoria, storia, attualità e scomparsa del padre, Bollati Boringhieri, 2016 (2° ed.) ( a cura di Ilaria Dufour e Sara Micotti)

IN ASCOLTO DEGLI ADOLESCENTI: CAMBIAMENTI DEL CORPO, DELLA PSICHE, DELLE RELAZIONI

PARLIAMONE INSIEME
Crescere con i bambini oggi, tra genitorialità ed educazione
UNDICESIMO CICLO

23 FEBBRAIO 2019 ORE 10.00-12.00
Milano, Sala Monicelli della Fondazione e del Centro Benedetta D’Intino Onlus via Sercognani, 17

IN ASCOLTO DEGLI ADOLESCENTI: CAMBIAMENTI DEL CORPO, DELLA PSICHE, DELLE RELAZIONI

Parlare di adolescenza significa parlare di cambiamento: essa costituisce, infatti, il periodo più o meno lungo dell’esistenza, durante il quale il giovane passa dall’età infantile a quella matura e porta a compimento lo sviluppo maturativo ed evolutivo. La lunghezza di tale periodo evolutivo è, come noto, nella specie umana di gran lunga superiore a quella di tutte le altre specie animali e tende ad aumentare.
Molti autori, tra cui i principali Blos (1962) e Miller (1983) distinguono tra prima, media e tarda adolescenza, datando in linea di massima la prima adolescenza nel periodo della crisi puberale, cioè intorno agli 11-12 anni. La media adolescenza andrà invece dai 14-15 anni fino ai 17-18, mentre la tarda adolescenza si prolungherà fino al raggiungimento dell’età adulta che alcuni datano anche intorno ai 25/26 anni.
In questa sede ci occuperemo della prima adolescenza, focalizzando l’attenzione sul grande lavoro psichico che il passaggio alla pubertà (e poi da questa all’adolescenza vera e propria) comporta per il soggetto. E’ un momento in cui la mente si trova in una situazione davvero caotica: con la crisi pubertaria, infatti, crolla la struttura della fase di latenza e irrompono le pulsioni provenienti da un corpo che è diventato uno “straniero”. Si tratta di un complesso lavoro di integrazione, che si potrebbe descrivere come “un eccesso di corpo per una struttura mentale nel bel mezzo del cambiamento”.
La prima adolescenza comporta una riorganizzazione della vita affettiva con ricerca di nuovi oggetti (figure di attaccamento/relazioni). Essa rappresenta una seconda fase del processo di separazione-individuazione (Blos, 1967) – quindi verso l’autonomia -, con la tendenza a sviluppare amicizie idealizzate specie con compagni dello stesso sesso.
La definizione di adolescenza presenta caratteri indeterminati e privi di tagli netti; è necessario cioè iscriverla all’interno dell’intero processo di sviluppo dell’individuo. Così come possiamo dire che l’adolescenza ha inizio quando l’individuo dimostra di aver minor bisogno della protezione e dell’attenzione della sua famiglia, quando lo sviluppo fisiologico ed ormonale comincia ad avvicinarsi alla maturità dell’età adulta, quando comincia ad assumersi le responsabilità che contraddistingueranno la sua vita da adulto indipendente ed autosufficiente.
Continuità e discontinuità rappresentano i due poli di una tensione sempre presente, se non caratterizzante, nella fase adolescenziale. Infatti, in essa è presente la rievocazione – e quindi la continuità – degli oggetti e della sessualità infantile, dello stato di dipendenza dagli adulti; e, al tempo stesso, la spinta a rivestire nuovi ruoli, a provare nuovi sentimenti, a stabilire nuove relazioni, muovendosi quindi, verso la discontinuità.
Nella fase adolescenziale mutano profondamente, con tempi differenti da individuo a individuo, tanto i caratteri sessuali secondari, quanto la composizione, la forma e la funzione della maggior parte dei tessuti del corpo. Avviene un profondo processo di rinegoziazione e rivisitazione del proprio essere, che genera appunto una profonda tensione tra il desiderio di cambiamento e la spinta opposta a non abbandonare il precedente modo di essere, in relazione a se stessi e agli altri. Infatti, oltre ai mutamenti somatici, sono fondamentali in questa fase del ciclo di vita, quelli nella sfera emotiva e sociale: le relazioni con i coetanei possono diventare più intime, si sperimenteranno i primi rapporti sessuali, si passa da uno stato di dipendenza dai genitori ad uno di interdipendenza nei confronti di altri.
Questi numerosi e profondi cambiamenti indotti dalla biologia e accompagnati da emozioni intense e fantasie su di sé e sul proprio corpo, provocano un senso di dislocazione e di perdita, che alcuni autori psicoanalitici hanno paragonato al processo del lutto. Le preoccupazioni e le angosce derivanti da tali cambiamenti, vengono spesso affrontate dall’adolescente con meccanismi di difesa, volti ad attutire, se non annullare del tutto, un forte senso di impotenza e inadeguatezza. Tali meccanismi possono assumere carattere onnipotente, sottoforma di agiti (tipici di questa fase), non lasciando spazio all’elaborazione psichica dei processi interni in atto. Alcuni sintomi che possono insorgere in adolescenza, come l’isolamento e le condotte autolesive od antisociali, hanno ad esempio lo scopo di mantenere un relativo senso di sicurezza e, per quanto disadattavi nel mondo esterno, possono rappresentare “la soluzione migliore” che l’adolescente possa negoziare, se le risorse
esterne ed interne sono deficitarie.
Il tema dell’agire in adolescenza, tuttavia, viene considerato da molti autori non solo un meccanismo difensivo teso a evacuare nel concreto l’angoscia e la tensione, invece di elaborarle. Esso ha molto spesso la funzione di permettere un apprendimento per prova ed errore (Anastasopoulos, 1988; Nicolò, Norsa, 1991), permette di sperimentare e sperimentarsi nella realtà, con l’altro e con se stesso in nuovi aspetti emergenti di sé.
Le tendenze evolutive ed i cambiamenti, così pregnanti sul piano strutturale e funzionale durante questo periodo del ciclo vitale, riguardano con intensità ed espressività differenti, tanto il figlio adolescente, quanto il nucleo familiare, ed in particolare, la coppia parentale. Forza e stabilità per affrontare il cambiamento hanno le loro radici nell’introiezione di figure genitoriali benevole, in un’esperienza di dipendenza positiva dalle figure adulte e fiducia in esse, ed in un’adeguata conoscenza delle proprie emozioni. Ciò che accomuna il bambino piccolo e l’adolescente è, infatti, l’intensità delle emozioni cui sono sottoposti coloro che gli sono vicini; come a doversi far carico di tutti i sentimenti indesiderati di paura, incompetenza e disperazione.
Relatori: dott.ssa Valeria Ladino, psicoterapeuta del CBDI onlus,
dott.ssa Elisabetta Mazzucchi, dott.ssa Michela Picciotti, dottssa Raffaella Schirò , pediatre di libera scelta,
Chairperson: Sara Micotti, Psicoterapeuta esperta in età evolutiva e Direttore scientifico del Settore Psicoterapia del Centro Benedetta D’Intino Onlus

ALCUNI SUGGERIMENTI DI LETTURA PER MAMME E PAPA’
Blos P. (1962), L’adolescenza: un’interpretazione psicoanalitica, Angeli, Milano 1977
Blos P. (1967), The second individuation process of adolescence, in “Psychoanal. Study of the Child”, 22, pp. 62-72.
Laufer M., Laufer E., (1984), Adolescenza e break-down evolutivo, Bollati Boringhieri, Torino 1986
Miller D. (1983), Adolescenza e terapia, Borla, Roma 1990
Novelletto A. (1981), Il sé nell’adolescenza. Aspetti normali e patologici, in “neuropsichiatria Infantile”, 240/241, pp.595-616.
Pellai A., Tamborini B., L’età dello tsunami. Come sopravvivere a un figlio pre- adolescente, De Agostini, 2017
Quagliata E., Adolescenti in crisi. Collana Cento e Un Bambino, Casa ed. Astrolabio
Zavattini C., Nicolò A.M., L’adolescente e il suo mondo relazionale. Carocci editore, 1° ediz. 1992
( a cura di Valeria Ladino)

Congresso internazionale “Variazioni di setting: la psicoanalisi di coppia e famiglia” Napoli, 14-17 febbraio 2019

“Variazioni di setting: la psicoanalisi di coppia e famiglia”. A Napoli dal 14 al 17 febbraio 2019 il terzo congresso internazionale del Couple and Family Committee dell’IPA e dellla Società Italiana di Psicoanalisi della Coppia e della Famiglia (PCF). Il mio intervento (sabato mattina), all’interno della tavola rotonda “Settings and play in families with children” indaga come la Psicoanalisi, nata come cura della parola all’interno di una relazione a due tra analista e paziente adulto, ha introdotto variazioni del setting importanti con il trattamento dei bambini, degli adolescenti e dei gruppi. Grazie agli organizzatori, a Ludovica Grassi e a tutti i partecipanti alla tavola rotonda “Settings and play in families with children” in occasione del terzo congresso internazionale del Couple and Family Committee dell’IPA e dellla Società Italiana di Psicoanalisi della Coppia e della Famiglia (PCF). Ho portato la mia esperienza di come la #psicoanalisi, che nasce come lo strumento della parola, possa essere usata anche con bambini che non riescono a usare la parole e in età preverbale. Nei prossimi giorni condividerò spunti e riflessioni. Grazie a tutti i partecipanti e a chi ha reso possibile questa importante occasione di confronto e aggiornamento professionale.

 

Giornata di studio “Transiti tra corpo e mente. Bambini, adolescenti e genitori, in ospedale”

La Fondazione Benedetta D’Intino organizza sabato 1 ottobre la Giornata di studio – IN PRESENZA e ONLINE “Transiti …

Titolo Comvegno Psicoterapia Milano 2 ottobre 2021

Alla ricerca della sintonia emotiva: i sensi e le menti al lavoro nelle psicoterapie online – Giornata di studio online. 2 ottobre 2021

sabato 2 ottobre 2021 Giornata di studio online Alla ricerca della sintonia emotiva: i sensi e le menti al lavoro nelle psicoterapie …

Alla ricerca della sintonia emotiva: i sensi e le menti al lavoro – sabato 2 ottobre 2021 Giornata di studio online

Si terrà Sabato 2 ottobre 2021 la giornata di studio online “Alla ricerca della sintonia emotiva: i  sensi e le menti …