Tag: psicologia

Considerazioni d’inizio anno sulle psicoterapie online: cercare parole per il dolore

Considerazioni d’inizio anno sulle psicoterapie online: cercare parole per  il dolore

  • La vocazione sociale della psicoanalisi: il progetto di ascolto psicologico del Ministero della Salute

Il Progetto di ascolto telefonico si è articolato su due livelli:

  • Primo livello per gestire ansia e stress da epidemia. 500 psicologi al numero verde 1500 hanno risposto a circa 50mila telefonate (aprile – giugno 2020)
  • Secondo livello a cui è stato indirizzato chi aveva necessità di approfondimento e sostegno (1.500 psicoterapeuti che hanno risposto in 24 ore e offerto un ciclo di quattro sedute di consultazione terapeutica). Patologie già esistenti si sono aggravate. La sofferenza nascosta si è slatentizzata e ha chiesto di essere curata.

 

Nella mia esperienza di volontaria per l’emergenza, insieme ai colleghi dell’associazione di Psicoanalisi della Coppia e della Famiglia (PCF), ho sperimentato la presenza di un grande bisogno di sostegno psicologico e di cura in zone remote del paese e lontane dalle stanze di analisi. Ho potuto portare la psicoanalisi al di là dei confini delle città e far conoscere uno strumento assolutamente nuovo per molte persone… Con molti interlocutori si sono creati momenti di scambio profondo, di potente intensità affettiva, di ascolto di elementi consci e inconsci e del dolore mentale. Molti interlocutori hanno espresso sentimenti di gratitudine per aver potuto, per la prima volta, dedicare uno spazio e un tempo al pensare su di sé.

 

La vocazione sociale della psicoanalisi ha una storia. Anna Nicolò, presidente della Società Psicoanalitica Italiana (SPI), in una recente intervista ha ricordato l’iniziativa di Anna Freud che, nel corso della Seconda Guerra Mondiale, fondò la “Hampstead War Nurseries” per cento bambini orfani della guerra. Ha ricordato inoltre l’operazione straordinaria di Winnicott del 1948 quando, a seguito della medesima guerra, riuscì a influire profondamente sulla legislazione inglese favorendo la creazione di una legge per l’infanzia, la “Children Act”.

 

Rif. sitografici

https://www.spiweb.it/video/lascolto-psicoanalitico-ai-tempi-del-coronavirus-nicolo-g-rocchetti-f-rocchetto/

https://www.spiweb.it/area-dibattiti/analisi-e-psicoterapie-internet-o-per-telefono-al-tempo-del-coronavirus-2/

https://www.psicoanalisicoppiaefamiglia.it/ricerche/coppie-famiglie-e-psicoanalisi-nellemergenza-da-covid-19/

 

 

  • Lo schermo ricettivo

Bambini, adolescenti, adulti che vengono in terapia sono sprovvisti delle parole per dire i loro sentimenti di tristezza, di rabbia, di frustrazione e hanno un solo modo per liberarsi di sofferenze a volte insopportabili: il ritiro, l’iperattività, la violenza, i sintomi. Nelle sedute online può attivarsi l’immaginazione?  Possono circolare scambi di sensazioni, di comunicazioni corporee profonde? Possono accendersi trasformazioni e dialoghi? Il terapeuta può ospitare la mente del paziente nella propria mente, per aiutarlo a entrare in contatto con emozioni e angosce sconosciute?

 

Prima di provare a rispondere a queste domande, vorrei fare riferimento a un film di Michael Moore. Nel 2004, il regista realizza un documentario sull’11 settembre e sugli eventi che l’hanno preceduto. Lo intitola Fahreneit 9/11, ispirandosi al famoso romanzo di fantascienza di Bradbury e al film di Truffaut, nel denunciare gli effetti distruttivi del potere politico quando brucia la cultura e la libertà. Moore usa con straordinaria efficacia la tecnica cinematografica, per trasformare vissuti tragici e difficili da pensare in una narrazione che abbia significato per la collettività. Il documentario, girato 3 anni dopo gli eventi, è stato visto da milioni di persone. Le sequenze centrali raccontano il crollo delle torri gemelle. In esse vediamo per alcuni minuti lo schermo nero, dentro cui sentiamo grida, silenzi, suoni e voci. Poi, sullo schermo appaiono le persone lungo le strade di Manhattan, attorno al luogo che sarebbe diventato Ground Zero. E scompaiono le voci, mentre vediamo immagini di corpi impietriti dall’orrore, volti pieni di angoscia, persone che si abbracciano. Sullo sfondo, la musica e il suono delle campane. Così, scindendo immagini e parole, Moore rappresenta attraverso il cinema “the dismantling” (Meltzer et al. , 1975) del dialogo tra i sensi provocato da stimoli traumatici soverchianti. Ringrazio Dario D’Incerti (taggare) e il gruppo di Cinelogos per avere introdotto questi temi nel marzo 2020.

Torniamo alle sedute online: negli incontri di psicoterapia attraverso lo schermo alcuni sistemi sensoriali, che nella stanza d’analisi ci aiutano a entrare in contatto, non sono attivi. Ma altri sensi si fanno più vivi e, soprattutto, il nostro lavoro può aiutare a mantenere e sviluppare, in una situazione ambientale emergenziale, l’integrazione tra i sensi, attraverso la nostra attenzione al funzionamento dell’altro, mentre al tempo stesso ascoltiamo profondamente noi stessi.

Riflettere sulle esperienze cliniche può aiutare a comprendere i movimenti di trasformazione, descrivendo il passaggio da momenti di mancanza di contatto a momenti di sintonizzazione, e il fluire di reverie, immagini, parole. E’ un campo aperto di esplorazione e di riflessione, per migliorare gli strumenti della cura.

 

Frammenti tratti, e modificati, da S. Micotti, Le psicoterapie psicoanalitiche online in età evolutiva: apprendere dall’esperienza Covid-19, pubblicato sull’ultimo numero della rivista Comunicare,  semestrale della Fondazione Benedetta D’Intino, n. 41, 2/2020 .
https://fondazione.benedettadintino.it/

 

NOTA BENE: Di “Risonanze nel lockdown” dialogherò il prossimo 16 gennaio 2021 con Luca Fanfani, Donatella Lisciotto, e i colleghi del Centro Psicoanalitico dello Stretto Francesco Siracusano,  all’interno del programma scientifico del Centro.

 

 

 

 

 

 

Alcune riflessioni su come parlare ai bambini del coronavirus

In questi giorni ho avuto l’occasione di confrontarmi con molti genitori su come parlare ai bambini del coronavirus.

E anche coloro che inizialmente hanno preferito non affrontare l’argomento, per proteggerli, ora sentono il bisogno di farlo.

Vorrei condividere con voi una riflessione di Gianrico Carofiglio: “Le fiabe non dicono ai bambini che esistono i draghi: i bambini sanno già che esistono. Le fiabe dicono ai bambini che i draghi possono essere sconfitti” (Gianrico Carofiglio, La manomissione delle parole, Rizzoli, 2010).

Per questo parliamo e narriamo ai bambini, anche di questa situazione impensabile!

E poi facciamo in modo che quella che stiamo attraversando non sia un’esperienza individuale, ma diventi un’esperienza comunitaria.

Entrare nel mondo della cultura e dell’immaginazione attraverso i libri e i film  – i bimbi e i loro amici potrebbero leggere con i genitori uno stesso libro , guardare uno stesso film nelle loro case, fare disegni,  parlarne in videochiamata –  significa prendere parte  a una grande conversazione collettiva!

Come sempre i bambini sono ricettivi al modo in cui vengono accompagnati a conoscere il mondo… in questi giorni stanno vivendo un’esperienza di portata storica e collettiva, inattesa incerta e drammatica.

Stanno scoprendo le durezze della vita, avremmo voluto ritardare questa scoperta ma non è possibile. Proviamo a usare immagini e narrazioni.

 

Partirei dalle  immagini del “i nerini del buio” , del film il mio vicino Totoro di myazaki, l’ho rivisto su Netflix e l’ho trovato stupendo in questo momento … Anche lì c’è la malattia, l’ospedale  e ci sono adulti straordinari con un piede nella realtà  e uno nel mondo della fantasia , che trasmettono l’idea che solo sorridendo insieme in modo genuino si possano  allontanare i brutti pensieri, le paure, i nerini del buio, che ogni tanto saltano fuori da vari angoli della casa.

 

  

Poi penso che si potrebbe trarre ispirazione da questo bellissimo libro –  I colori delle emozioni-  e insieme ai bambini immaginare di creare un nuovo barattolo, accanto ai cinque barattoli che servono per contenere allegria, tristezza, paura, rabbia e calma, un sesto barattolo speciale,  per queste emozioni speciali che tutti stiamo affrontando…

Ripropongo poi alcuni suggerimenti di libri e film da condividere con i ragazzi, che avevo indicato in occasione delle festività natalizie.

Riporto inoltre un tweet, sempre di Gianrico Carofiglio, contenente alti utili consigli di lettura.

 

 

RELAZIONI PRECOCI: FACILITARE E RIPARARE

ASSOCIAZIONE DI PSICOTERAPIA PSICOANALITICA DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA
(A.P.P.I.A.) aderente a:
Sezione Italiana della E.F.P.P. (European Federation for Psychoanalitic Psychotherapy in the Public Sector)
AGIPPSA (Associazione dei Gruppi Italiani di Psicoterapia Psicoanalitica dell’Adolescenza)

ASSOCIAZIONE PER LO SVILUPPO DELL’APPROCCIO RELAZIONALE IN NEUROPSICHIATRIA DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA (A.S.A.R.N.I.A.)
convenzionata con UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TORINO
DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA SANITA’ PUBBLICA E PEDIATRICHE
SEZIONE DI NEUROPSICHIATRIA INFANTILE

RELAZIONI PRECOCI: FACILITARE E RIPARARE
Sabato 23 settembre 2017

Ore 9
Introduzione
Prof.ssa Pia Massaglia, Professore Associato di Neuropsichiatria Infantile, Psicoterapeuta Psicoanalitica dell’infanzia e dell’adolescenza

Ore 9.15 – 10
“Narrare ad alta voce per nutrire la mente nel primo anno di vita”
Dr.ssa Sara Micotti, PhD, Psicologa, Psicoterapeuta Psicoanalitica dell’Infanzia e dell’Adolescenza (ASARNIA-APPIA), Direttore Scientifico  del Settore psicoterapia del Centro Benedetta D’Intino Onlus, Milano
Ore 10 – 10.30
Discussione

Ore 10.30 – 11
Presentazione  del libro curato da Sara Micotti: “La scatola degli attrezzi. Esperienze emotive e trasformazioni in psicoanalisi infantile”, Mimesis Ed.

Ore 11 – 11.20
Coffee break

Ore 11.20 – 12.10
“Dalla psicoterapia genitori – neonati alla psicoterapia individuale: il pensiero che costruisce la mente”
Rita Barello, Psicologa, Psicoterapeuta Psicoanalitica dell’Infanzia e dell’Adolescenza (ASARNIA-APPIA)

Ore 12,10 – 13   
Discussione

Aula Magna di Pediatria

Piazza Polonia 94 
10126 Torino
La partecipazione al Seminario è gratuita e aperta a psicoterapeuti esterni (NPI e psicologi).

È richiesta l’iscrizione entro il 19 settembre, inviando una mail a: pia.massaglia@unito.it

La scatola degli attrezzi: “esplorare” come i bambini sentono, sognano e pensano

La scatola degli attrezzi: “esplorare” come i bambini sentono, sognano e pensano

A Pavia a la presentazione del libro di Sara Micotti e gli incontri genitori/bambini: la lettura quale “attrezzo” per dare forma alla relazione genitori/figli

Milano – 26 aprile 2017 – Si terrà il prossimo 6 maggio a Pavia la presentazione del libro di Sara Micotti “La scatola degli attrezzi” (edizioni Mimesis), che tratta il tema delle nuove tipologie di sofferenza emotiva del bambino come essere sociale.

Sara Micotti è psicologa e psicoterapeuta psicoanalitica, esperta nella terapia di bambini e adolescenti e Direttore scientifico del settore psicoterapia del Centro Benedetta D’Intino Onlus di Milano.

La presentazione sarà a cura di Maurizio Collovà –  segretario Scientifico del Centro Psicoanalitico di Pavia – e avverrà presso la Libreria Il Delfino.

La scatola degli attrezzi, in breve

Nelle sedute di psicoanalisi infantile, il bambino e il terapeuta lavorano con una scatola di giocattoli, pensati per sviluppare fantasie e storie che il bambino non ha potuto ancora costruire. Le scatole sono simili, ma nessuna è uguale all’altra e il loro contenuto si modifica nel tempo di terapia. Anche nella psicoanalisi degli adolescenti e degli adulti la scatola c’è, ma è metaforica. Se la sofferenza psichica nasce da una insufficiente o confusa capacità di sentire, pensare, sognare, essere sé stessi, per la ricerca e la clinica psicoanalitica diventa oggi centrale esplorare gli apparati che producono il sentire, il pensare, il sognare. Di qui l’idea di presentare La scatola degli attrezzi. Nel libro, un gruppo di autori assai differenti tra loro per origine, formazione, posizione istituzionale affrontano il tema degli strumenti per la cura della sofferenza psichica, dialogando su esperienze emotive, cadute e fallimenti, trasformazioni, narrazioni e riparazioni nel percorso verso la crescita.

Il libro è il risultato dei lavori svolti in occasione del convegno organizzato dal settore psicoterapia del Centro Benedetta d’Intino onlus “La trama delle prime relazioni: rotture e trasformazioni ” e include numerosi contributi.

Leggiamo insieme: gli “attrezzi” per la relazione genitori figli

Alla presentazione de “La scatola degli attrezzi” faranno seguito, sempre presso la Libreria Il Delfino di Pavia, due incontri della serie “Leggiamo insieme ad alta voce. Gruppo di lettura condivisa con genitori e bambini piccolissimi”.

Gli incontri vedono la partecipazione, accanto a Sara Micotti, dell’attrice Flavia Ripa. Si tratta di un’attività che viene svolta con regolarità all’interno del Centro Benedetta d’Intino onlus – all’interno della Biblioteca Speciale – e che, in questa occasione, viene portata a Pavia in un contesto come quello della libreria in cui scoprire il valore e il piacere di narrare e di leggere ad alta voce ai bambini anche molto piccoli. Leggere ad alta voce un breve racconto al bambino piccolissimo e parlargli con vivacità delle esperienze che accadono nella vita quotidiana, è infatti un importante nutrimento per la sua mente. Lo aiuta a imparare, a sostare nella relazione, a conoscere sé stesso, la mamma, il papà, i fratelli; a dare una forma, un senso un ordine alle esperienze allegre, a quelle spiacevoli a quelle più difficili e confuse. A trovare un ritmo alle sue esperienze, attraverso la ripetizione di momenti di pienezza e di vuoto.

Gli incontri “Leggiamo Insieme” si svolgono all’interno della manifestazione BambInFestival, il primo festival della città di Pavia interamente dedicato ai bambini, realizzato grazie alla sinergia e la collaborazione di più di 100 associazioni ed enti del territorio per celebrare la Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia, approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 e ratificata dallo Stato Italiano il 27 maggio 1991.

Gli appuntamenti presso la libreria Il Delfino (Piazza Cavagneria 10, Pavia)

  • 6 maggio ore 18 presentazione de “La scatola degli attrezzi”
  • 15 e 22 maggio ore 10,00 “Leggiamo insieme” per genitori e bambini

Note

All’interno de “La scatola degli attrezzi” i contributi di: Giuseppe Civitarese, Cristina Riva Crugnola, Elena Ierardi, Clelia De Vita, Ludovica Grassi, Annalisa Bernabè, Pia Massaglia, Emanuela Maggioni, Ilaria Dufour, Alessandra Schiaffino, Tiziana Grando, Lidia Leonelli Langer, Anna Pezzuto, Maria Pozzi, Shila Rashid, Fiamma Buranelli, Anna Scansani, Giancarlo Galli, Laura Magnini.

Per info www.saramicotti.it

 

Educazione&Scuola – 26.04.2017

AA.VV. (A CURA DI S. MICOTTI), LA SCATOLA DEGLI ATTREZZI

http://www.edscuola.eu/wordpress/?p=89770

 

La scatola degli attrezzi: “esplorare” come i bambini sentono, sognano e pensano

Nelle sedute di psicoanalisi infantile, il bambino e il terapeuta lavorano con una scatola di giocattoli, pensati per sviluppare fantasie e storie che il bambino non ha potuto ancora costruire. Le scatole sono simili, ma nessuna è uguale all’altra e il loro contenuto si modifica nel tempo di terapia. Anche nella psicoanalisi degli adolescenti e degli adulti la scatola c’è, ma è metaforica. Se la sofferenza psichica nasce da una insufficiente o confusa capacità di sentire, pensare, sognare, essere sé stessi, per la ricerca e la clinica psicoanalitica diventa oggi centrale esplorare gli apparati che producono il sentire, il pensare, il sognare. Di qui l’idea di presentare La scatola degli attrezzi. Nel libro, un gruppo di autori assai differenti tra loro per origine, formazione, posizione istituzionale affrontano il tema degli strumenti per la cura della sofferenza psichica, dialogando su esperienze emotive, cadute e fallimenti, trasformazioni, narrazioni e riparazioni nel percorso verso la crescita.

Il libro è il risultato dei lavori svolti in occasione del convegno organizzato dal settore psicoterapia del Centro Benedetta d’Intino onlus “La trama delle prime relazioni: rotture e trasformazioni ” e include numerosi contributi.

Sara Micotti è psicologa e psicoterapeuta psicoanalitica, esperta nella terapia di bambini e adolescenti e Direttore scientifico del settore psicoterapia del Centro Benedetta D’Intino Onlus di Milano.

All’interno de “La scatola degli attrezzi” i contributi di: Giuseppe Civitarese, Cristina Riva Crugnola, Elena Ierardi, Clelia De Vita, Ludovica Grassi, Annalisa Bernabè, Pia Massaglia, Emanuela Maggioni, Ilaria Dufour, Alessandra Schiaffino, Tiziana Grando, Lidia Leonelli Langer, Anna Pezzuto, Maria Pozzi, Shila Rashid, Fiamma Buranelli, Anna Scansani, Giancarlo Galli, Laura Magnini.

Per info www.saramicotti.it

 

psicoterapia psicoanalitica neonati

Terapie brevi per neonati

Il Sole 24 Ore
8 maggio 2011

– Cosa passa per la testa di un bambino è il titolo di un libro da poco pubblicato in italiano per le edizioni Cortina. L’autrice, Vasudei Reddy, esordisce con una serie di domande: «Come fanno i bambini a capire gli altri? Hanno consapevolezza della mente altrui? Vedono l’altro come “persona” cioè come un soggetto psicologico?» Un approfondimento a domande di questo genere sarà proposto al pubblico durante il convegno internazionale «Prime relazioni. Psicoterapia psicoanalitica con neonati, bambini, genitori»

Read more

Giornata di studio “Transiti tra corpo e mente. Bambini, adolescenti e genitori, in ospedale”

La Fondazione Benedetta D’Intino organizza sabato 1 ottobre la Giornata di studio – IN PRESENZA e ONLINE “Transiti …

Titolo Comvegno Psicoterapia Milano 2 ottobre 2021

Alla ricerca della sintonia emotiva: i sensi e le menti al lavoro nelle psicoterapie online – Giornata di studio online. 2 ottobre 2021

sabato 2 ottobre 2021 Giornata di studio online Alla ricerca della sintonia emotiva: i sensi e le menti al lavoro nelle psicoterapie …

Alla ricerca della sintonia emotiva: i sensi e le menti al lavoro – sabato 2 ottobre 2021 Giornata di studio online

Si terrà Sabato 2 ottobre 2021 la giornata di studio online “Alla ricerca della sintonia emotiva: i  sensi e le menti …