Settore Ambulatoriale di Psicoterapia del CBDI Onlus

Sintesi delle modalità di lavoro del Settore

Procedure di accesso dei pazienti al Servizio Ambulatoriale di Psicoterapia 

Al Servizio il genitore accede attraverso la Segreteria del Centro (Sig.re Rosamaria Ferrante e Roberta Pozzi), telefonando al numero 02 39263940 , dal Lunedì al Venerdì, ore 9.30-17.30, per richiedere  informazioni. Durante il primo contatto telefonico da parte della famiglia, vengono raccolti i dati del bambino, il motivo della chiamata, il numero di codice fiscale del bambino, e si invitano i genitori a portare la tessera sanitaria del bambino al primo colloquio (in allegato scheda RICHIESTA DI PSICOTERAPIA).

La Segreteria raccoglie le schede in ordine d’arrivo e costituisce una lista d’attesa.

Una volta alla settimana si riunisce il team degli psicoterapeuti e, secondo le disponibilità nell’agenda degli psicoterapeuti, si assegnano i casi – in ordine cronologico – per la presa in carico.

I tempi d’attesa variano dalle 4 alle 8 settimane.

I bambini da 0 a 24 mesi hanno una corsia preferenziale “urgente”, essendo quella una fase evolutiva in cui la plasticità delle strutture cerebrali e dei modelli di comunicazione familiare è massima e le trasformazioni dei comportamenti disfunzionali possono essere sensibilmente veloci ed efficaci.

Lo psicoterapeuta chiama i genitori del caso assegnato per effettuare la presa in carico, che inizia generalmente con un primo colloquio con i genitori. Seguono gli incontri della fase di Consultazione con lo psicoterapeuta. Alla conclusione di questa fase, viene stabilito un lavoro di Psicoterapia ad hoc.

 

Il Servizio ambulatoriale di Psicoterapia per bambini, adolescenti, famiglie in sintesi offre:

  • Interventi di Consultazione psicologica, per accogliere le famiglie che avvertono sintomi di disagio emotivo nel loro bambino o ragazzo ( da 0 a 18 anni) e per approfondire e comprendere la sofferenza psichica di cui il sintomo è segnale. I bambini da 0 a 24 mesi hanno una corsia preferenziale “urgente”, essendo quella una fase evolutiva in cui la plasticità delle strutture cerebrali e dei modelli di comunicazione familiare è massima e le trasformazioni dei comportamenti disfunzionali possono essere sensibilmente veloci ed efficaci;
  • Interventi di Psicoterapia psicoanalitica individuale di breve o medio/ungo termine, per curare nel bambino quelle difficoltà che potrebbero diventare nel tempo disturbi più strutturati e problematici;
  • Interventi di Sostegno alla genitorialità, paralleli alle psicoterapie individuali di bambini e ragazzi, per le difficoltà nell’osservazione dei figli e nell’espressione delle funzioni genitoriali;
  • Interventi di Psicoterapia psicoanalitica familiare;
  • Incontri con i caregivers, per un lavoro di rete a favore dei bambini e ragazzi seguiti in psicoterapia: familiari, educatori, insegnanti, pediatri, strutture sanitarie, operatori sociali, organi giudiziari
  • Certificazioni di trattamento in corso, Relazioni psicodiagnostiche e cliniche

 

Utenza

Il Servizio si rivolge a bambini e adolescenti da 0 a 18 anni con disagio psichico. Il Servizio inoltre offre incontri a tutti i caregivers: genitori, familiari, educatori, insegnanti, pediatri, strutture sanitarie, operatori sociali, organi giudiziari, per un lavoro di rete a favore dei bambini e ragazzi seguiti in psicoterapia.

 

Modello clinico e criteri di scelta del percorso terapeutico 

 

  1. Lavoro di Consultazione – Dopo il primo colloquio psicologico clinico, seguono i lavori della fase di consultazione, che in genere comprendono:
  • Colloquio per raccolta anamnestica
  • Osservazioni di gioco e comportamentali del bambino (ciclo di 3)
  • Colloquio psicologico clinico

    Nell’approccio psicodinamico seguito dal Settore, i colloqui devono svolgersi liberamente e l’ipotesi diagnostica (dia/nòos, conoscere attraverso) si configura come la tappa finale di un percorso altamente individualizzato, nel quale momenti di esplorazione attiva si alternano alla ricezione di quanto il paziente e i genitori spontaneamente esprimono. All’occorrenza si somministrano Test di sviluppo o di livello cognitivo; e test proiettivi e della personalità. Per giungere infine a un livello di elaborazione e descrizione del caso espresso nel linguaggio condiviso della comunità scientifica (cfr. Dazzi, Lingiardi, Gazzillo, La diagnosi in psicologia clinica, Milano, Raffaello Cortina Editore, 2009). Nel Fascicolo sanitario, nella pagina “Restituzione”, si scrive la diagnosi secondo DSM V, al termine del lavoro di Consultazione. Alla conclusione della fase di Consultazione, viene stabilito un lavoro di Psicoterapia ad hoc.
  1. Percorsi di psicoterapia individuale di breve termine – L’aumentato interesse per le psicoterapie psicoanalitiche brevi consegue alle mutate esigenze socio-economiche e culturali che sempre più impongono la necessità di applicare i riferimenti concettuali e tecnici della psicoanalisi a domande di aiuto psicoterapeutico da affrontare con trattamenti a durata limitata. Per gli psicoterapeuti ad orientamento psicoanalitico ciò comporta la necessità di introdurre modificazioni in termini di obiettivi, setting, modalità di intervento, senza rinunciare ai presupposti fondamentali dell’approccio psicoanalitico alla sofferenza psichica e alle problematiche relazionali e comportamentali di bambini e ragazzi. La psicoterapia di breve termine è una forma particolare di psicoterapia psicoanalitica, indirizzata a una definita popolazione di pazienti in età evolutiva, necessariamente sostenuta e accompagnata da un parallelo lavoro terapeutico con i genitori, che permette di evidenziare ed elaborare i peculiari conflitti di genitorialità che contribuiscono all’insorgenza e al mantenimento dei problemi nei figli. Situazioni per cui può risultare indicato un percorso a breve termine (circa un anno): pazienti con disturbi emozionali, depressivi e d’ansia; con genitori collaborativi e motivati a svolgere un percorso “parallelo”. Il trattamento di breve termine può far nascere la consapevolezza del bisogno di un ulteriore lavoro più a lungo termine.
  1. Percorsi di psicoterapia individuale di medio/lungo termine, per la cura dei pazienti con disturbi di personalità (con pattern che includono aggressività/impulsività auto ed eterodiretta a casa e a scuola, strategie di coping non flessibili, attaccamento insicuro/evitante e insicuro/ambivalente); dei pazienti abusati e maltrattati; dei disturbi che sottendono aree a funzionamento psicotico, come i disturbi somatoformi e il mutismo selettivo.
  1. Percorso di sostegno della genitorialità, a complemento del percorso centrato sul paziente bambino/ragazzo e condotto da uno psicoterapeuta diverso, con colloqui regolari a cadenza settimanale o quindicinale. Nella psicoterapia psicodinamica contemporanea dell’età evolutiva, il modello delle “terapie parallele” è ritenuto essere lo strumento che consente risultati più efficaci, con frequenza monosettimanale, evitando il ricorso alle terapie individuali lunghe e a frequenza intensiva, preferite nei tempi passati. E’ possibile proporlo a una famiglia, quando nei diversi membri ci sono sufficienti consapevolezza, separatezza, attitudine a mettersi in discussione e a chiedere aiuto, motivazione al cambiamento. Il ruolo delle terapie di sostegno della genitorialità è di permettere un alleviamento delle tensioni intrafamiliari e dei conflitti educativi centrati sul bambino. L’ascolto regolare dei genitori permette loro di attenuare i sensi di colpa, di elaborare l’inevitabile ambivalenza nei confronti del terapeuta, di scaricare sulla persona del terapeuta una parte dell’aggressività abitualmente diretta nei confronti del bambino/ragazzo, di meglio tollerare i movimenti affettivi suscitati in quest’ultimo dalla terapia. Secondo la nomenclatura e il tariffario ASL, definiamo questo lavoro “ciclo di sedute di psicoterapia familiare”.
  1. Percorso di sostegno della genitorialità, a complemento del percorso centrato sul paziente bambino/ragazzo e condotto dallo stesso psicoterapeuta del paziente, con colloqui sporadici. Si sceglie questo percorso, fintanto che i genitori hanno bisogno di esternalizzare le difficoltà sul bambino, rimanendo un po’ spettatori davanti ai problemi, mentre il bambino ha una sofferenza personale che è comunque necessario affrontare. E con i genitori di quei ragazzi che hanno raggiunto un certo grado di individuazione e autonomia.
  1. Percorso di sostegno della genitorialità, a complemento del percorso centrato sul paziente bambino/ragazzo e condotto dal medesimo psicoterapeuta, con colloqui regolari a cadenza settimanale o quindicinale. Si sceglie questo percorso per meglio orientare il riconoscimento del figlio e la sintonizzazione dei genitori sulle problematiche del figlio, pur nella distinzione degli spazi e dei setting terapeutici.
  1. Percorsi di psicoterapia familiare (0-18 anni). Si sceglie questo percorso quando il bambino è piccolo (da 0 a 5 anni), oppure quando il bambino o il ragazzo sono grandi, ma prevalgono tra i membri di una famiglia la fusionalità, la difficoltà a differenziarsi e a leggere le emozioni in sé e nell’altro. Per esempio nelle fobie scolari con componenti simbiotiche. Con i bambini piccoli il percorso frequentemente è di breve termine (5/10 sedute), mentre quando i bambini o i ragazzi sono grandi il percorso è di medio termine.
  1. Ancora da chiarire questione genitori separati… . come definire il lavoro secondo nomenclatura e tariffario ASL?
  1. Certificazioni e Relazioni cliniche. Lo psicoterapeuta, “su richiesta dei genitori e per gli usi consentiti dalla legge”, produce su carta intestata del CBDI ONLUS:
  • Certificazioni di trattamento in corso (2/3 righe)
  • Relazioni brevi psicodiagnostiche, con progetto d’intervento (10/15 righe)
  • Relazioni brevi di sintesi del trattamento svolto (10/15 righe)
  • Relazioni psicologico/cliniche con descrizione dell’anamnesi, della valutazione psicodiagnostica e con sintesi clinica  del percorso d’intervento (da una a due pagine).Lo scopo delle Relazioni è quello di aiutare il genitore   ed eventuali altri caregivers a comprendere difficoltà, risorse residuali, potenzialità, movimenti e resistenze al cambiamento del bambino/ragazzo e della situazione nel suo complesso, in un linguaggio semplice che non mortifichi il genitore. E’ indice di Qualità il fornire le Relazioni entro 15 giorni lavorativi dalla richiesta.

 

Background teorico-tecnico del modello clinico seguito dagli psicoterapeuti del CBDI onlus 

Gli psicoterapeuti del CBDI Onlus sono medici e psicologi specialisti nella psicoterapia a indirizzo psicoanalitico dell’età evolutiva. Hanno una formazione che si richiama al corpus teorico-tecnico del pensiero psicoanalitico: S. Freud, M. Klein, A. Freud, D. Winnicott, W. Bion, Th. Ogden, A. Ferro, D. Vallino, A. Nicolò, per citare solo gli Autori più significativi nel campo della psicoterapia psicoanalitica dell’età evolutiva e della psicoterapia psicoanalitica della famiglia.

Ansie, difficoltà scolastiche e di socializzazione, comportamenti aggressivi, isolamento, mancanza di autostima, melanconie legate alla crescita, disturbi psicosomatici, sono segnali di una difficoltà della mente del bambino a contenere, comprendere e governare le angosce che la vita gli propone. Le sedute di Consultazione e di Psicoterapia offrono ai pazienti uno spazio protetto in cui sensazioni profonde, conflitti, angosce possono affiorare e diventare pensieri dotati di una forma e di un significato. I “terrori senza nome e forma” (Bion e Ogden) che i bambini e gli adolescenti portano dentro di sé possono trovare nel corso della cura psicoterapica vie di rappresentazione, elaborazione, integrazione, alfabetizzazione (Ferro) nel tessuto della mente.

Nel background del CBDI Onlus è dato valore sia all’aggiornamento scientifico, con la partecipazione e la produzione di Seminari e Convegni e la pubblicazione di scritti specialistici, sia all’integrazione tra il corpus psicoanalitico e quelli delle discipline limitrofe, in continuo sviluppo: le neuroscienze, la teoria dell’attaccamento, l’Infant Research.

I testi principali a cui gli psicoterapeuti del Settore fanno riferimento si trovano raccolti nella Biblioteca, situata al terzo piano.

 

Fascicoli sanitari


1. Sotto-fascicolo “Lavoro con i genitori”, a cura del terapeuta che segue i genitori

Il “Sotto-fascicolo” va curato dallo psicoterapeuta che segue i genitori, ma conservato nel Fascicolo sanitario del paziente, bambino o ragazzo

 

2. Parametri di autovalutazione dei trattamenti

I parametri vanno compilati nella sintesi annuale e nella relazione finale, quando il paziente viene dimesso o quando interrompe la psicoterapia. Per ciascun parametro c’è una scala da 0 a 5:

MODIFICAZIONE DEL SINTOMO (0,1,2,3,4,5)

COLLABORAZIONE AL PROGETTO TERAPEUTICO (0,1,2,3,4,5)

CONSAPEVOLEZZA DI SE’ E CAPACITA’ RIFLESSIVA (0,1,2,3,4,5)

CONSAPEVOLEZZA DEGLI ALTRI E CAPACITA’ DI STARE IN RELAZIONE (0,1,2,3,4,5)

 

3. Procedure di archiviazione dei fascicoli sanitari attivi e dimessi

I fascicoli delle consultazioni e delle psicoterapie in corso (fascicoli “attivi”) sono conservati negli studi di ciascuna terapeuta, in armadi chiusi a chiave.

I fascicoli delle consultazioni e psicoterapie concluse (fascicoli “dimessi”) sono conservati in apposito armadio collocato al piano terzo, chiuso a chiave.

 

Sara Micotti
Direttore Scientifico Settore Psicoterapia Centro Benedetta d’Intino Onlus

 

Giornata di studio “Transiti tra corpo e mente. Bambini, adolescenti e genitori, in ospedale”

La Fondazione Benedetta D’Intino organizza sabato 1 ottobre la Giornata di studio – IN PRESENZA e ONLINE “Transiti …

Titolo Comvegno Psicoterapia Milano 2 ottobre 2021

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