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Notizie e Rassegna Stampa

Alcune riflessioni su come parlare ai bambini del coronavirus

In questi giorni ho avuto l’occasione di confrontarmi con molti genitori su come parlare ai bambini del coronavirus.

E anche coloro che inizialmente hanno preferito non affrontare l’argomento, per proteggerli, ora sentono il bisogno di farlo.

Vorrei condividere con voi una riflessione di Gianrico Carofiglio: “Le fiabe non dicono ai bambini che esistono i draghi: i bambini sanno già che esistono. Le fiabe dicono ai bambini che i draghi possono essere sconfitti” (Gianrico Carofiglio, La manomissione delle parole, Rizzoli, 2010).

Per questo parliamo e narriamo ai bambini, anche di questa situazione impensabile!

E poi facciamo in modo che quella che stiamo attraversando non sia un’esperienza individuale, ma diventi un’esperienza comunitaria.

Entrare nel mondo della cultura e dell’immaginazione attraverso i libri e i film  – i bimbi e i loro amici potrebbero leggere con i genitori uno stesso libro , guardare uno stesso film nelle loro case, fare disegni,  parlarne in videochiamata –  significa prendere parte  a una grande conversazione collettiva!

Come sempre i bambini sono ricettivi al modo in cui vengono accompagnati a conoscere il mondo… in questi giorni stanno vivendo un’esperienza di portata storica e collettiva, inattesa incerta e drammatica.

Stanno scoprendo le durezze della vita, avremmo voluto ritardare questa scoperta ma non è possibile. Proviamo a usare immagini e narrazioni.

 

Partirei dalle  immagini del “i nerini del buio” , del film il mio vicino Totoro di myazaki, l’ho rivisto su Netflix e l’ho trovato stupendo in questo momento … Anche lì c’è la malattia, l’ospedale  e ci sono adulti straordinari con un piede nella realtà  e uno nel mondo della fantasia , che trasmettono l’idea che solo sorridendo insieme in modo genuino si possano  allontanare i brutti pensieri, le paure, i nerini del buio, che ogni tanto saltano fuori da vari angoli della casa.

 

  

Poi penso che si potrebbe trarre ispirazione da questo bellissimo libro –  I colori delle emozioni-  e insieme ai bambini immaginare di creare un nuovo barattolo, accanto ai cinque barattoli che servono per contenere allegria, tristezza, paura, rabbia e calma, un sesto barattolo speciale,  per queste emozioni speciali che tutti stiamo affrontando…

Ripropongo poi alcuni suggerimenti di libri e film da condividere con i ragazzi, che avevo indicato in occasione delle festività natalizie.

Riporto inoltre un tweet, sempre di Gianrico Carofiglio, contenente alti utili consigli di lettura.

 

 

Convegno 2 ottobre 2020 Milano depressione infantile

Depressione e posizione depressiva nella prima infanzia: sviluppi teorici e clinici – Convegno 2-3 ottobre 2020 Milano

Sono aperte le iscrizioni per il Congresso Internazionale online “Depressione e Posizione Depressiva Nella Prima Infanzia: Sviluppi Teorici e Clinici”, organizzato dalla Fondazione Benedetta D’Intino venerdì 2 e sabato 3 ottobre 2020.

Il Convegno si pone l’obiettivo di esplorare il problema della depressione nei bambini piccoli attraverso un confronto tra due differenti discipline: neuroscienze affettive e psicoanalisi.

E’ possibile soffrire di “mal de vivre” fin dall’inizio delle nostre vite? Possono i bambini esperire un crollo dei loro istinti vitali?

Ricercatori e clinici di esperienza internazionale racconteranno cosa accade quando “la base sicura” subisce colpi, interruzioni e tensioni fin dall’inizio della vita e di come sia possibile aiutare bambini e genitori, attraverso gli strumenti della ricerca, dell’osservazione, dell’ascolto, del gioco e della parola.

Quale ruolo gioca il lavoro del terapeuta nelle sedute con il paziente e i suoi carers, per trasformare attraverso una nuova relazione angosce e paure non ancora metabolizzate? L’integrazione di tristezza e di vitalità è un movimento fondamentale nella maturazione psichica. E rende più affrontabile l’esplosione pubertaria. La conferenza esplorerà queste domande, per comprendere e aiutare sia i bambini sia i genitori.

La partecipazione al convegno è aperta a: medici, psicoanalisti, psicologici, psicoterapeuti, pediatri, logopedisti, tecnici della riabilitazione, terapisti della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, educatori e agli altri operatori che lavorano nell’area della perinatalità e dell’età evolutiva.

É stata richiesta l’attribuzione dei crediti formativi ECM per le figure professionali ammesse.

Il convegno si terrà online, sulla piattaforma Zoom ed è previsto il servizio di traduzione simultanea.

La quota di partecipazione prevista è di € 90 entro il termine del 15 luglio 2020 e di € 110 oltre tale data. Per gli studenti e gli specializzandi under 30 è inoltre prevista la tariffa agevolata a € 30.

In allegato il programma delle due giornate.

Per iscriversi al convegno è necessario compilare il modulo a questo link:

https://forms.gle/pPiJrwkcEdJ4YiYs8

Il pagamento deve essere effettuato tramite bonifico bancario su:

Banca Prossima 05000 Filiale di Milano

Beneficiario: Fondazione Benedetta D’Intino Codice

IBAN: IT86 C033 5901 60010000 0019 714

Causale: nome+cognome* giornata di studio 02-03/10/2020 (*indicare nome e cognome dell’iscritto)

 

Per ulteriori dettagli e per finalizzare l’iscrizione, contattare e inviare la ricevuta di pagamento alla Segreteria Organizzativaformazione@benedettadintino.it

DEPRESSION AND THE DEPRESSIVE POSITION IN EARLY CHILDHOOD: THEORETICAL AND CLINICAL DEVELOPMENTS

Benedetta D’Intino Foundation and Centre International Conference

Friday, October 2nd 2020, Milan
Centro Congressi FAST, Piazzale Rodolfo Morandi 2, 20121 Milano

Ryan Spring Dooley, In the nursery, 2018, private collection

DEPRESSION AND THE DEPRESSIVE POSITION IN EARLY CHILDHOOD: THEORETICAL AND CLINICAL DEVELOPMENTS

Provisional Program

Morning

8.30 Registration and distribution of headsets for the simultaneous interpretation service Chair

Francesco Barale

9.15
Welcome and Introduction by Sara Micotti

9.30-10.30

Depression in neuropsychoanalysis Presenter: Mark Solms

10.30-11.15

Depression before speech Presenter: Chiara Cattelan

11.15-12.00

Negative Capability and the capacity to play Presenter: Antonino Ferro

12.00-13.00
Roundtable and audience discussion, introduction by Francesco Barale

13.00-13.45 Light lunch

Afternoon

13.45 – 15.00

Parallel case presentations and discussions

15.00-15.30 Coffee-tea break

Chair

Rosa Spagnolo

15.30 – 16.30

Primary depression and movements towards the depressive position (Video-presentation) Presenter: Serge Sanchez

16.30 – 17.15

From schizoid withdrawal to the capacity to “dream”. An analytic journey through the Jurassic of the mind
Presenter: Massimo Vigna Taglianti

17.15-18.00
Roundtable and audience discussion, introduction by Rosa Spagnolo

18.00

Conference Closing

18.00–18.30
ECM test (Italian participants only)

Parallel Workshops 13.45-15.00 Parallel-track case presentations and discussions:

1) Feelings of depression in migrant mothers and children Presenters: Ida Finzi; Federica Stortoni

Chair: Barbara Valli
2) Beyond the techniques of medically-assisted procreation (MAP). Silent suffering and early

psychotherapeutic intervention

Presenters: Giovanni Marchitelli; Ausilia Sparano, Chair: Diana Norsa

3) The structuring of psychosomatic disorders: traumatic events experienced by child and parents Presenters: Rosa D’Agostino; Valeria Ladino Corina
Chiar: Fiamma Buranelli

4) Feelings of depression in children and young teens with SLD Presenters: Andrea Clarici; Ilaria Dufour
Chair: Emanuela Maggioni

5) When a secure base has been missing. The Resurgence of child depression during adolescence Presenters: Antonella Anichini and Pia Massaglia; Monica Bomba
Chair: Anna Scansani

Workshop format:
Each workshop will comprise of

• Two case presentations of 20 minutes each
• An Introduction and discussion of 35 minutes

Introduction to the meeting by Sara Micotti

The conference aims to explore depression in young children by bringing two different disciplines into conversation: affective neuroscience and psychoanalysis. Internationally experienced researchers and clinicians will discuss what occurs when “the secure base” suffers upsets, disruptions and tensions from the beginning of life and how the tools of research, observation, listening, play and words can help children and parents.

During our plenary sessions and parallel clinical workshops, we will discuss the following questions: Can “le mal de vivre” affect us from earliest childhood? Can young children experience de-pression, namely, the collapse of their vital instincts, particularly of the seeking system which is integral to the human urge to explore the unknown?

Integrating sadness and vitality is a crucial phase of psychic maturation. In psychoanalytic terms, we refer to it as the movement towards the “depressive position”. How can unprocessed, shapeless and nameless terrors experienced at sensory level be transformed through the therapeutic relationship? What role is played by therapists at work with patients and carers in capturing the phenomena of the field that come to life in the meeting of minds during the session? Let us think of a way of working that arises from the idea (or what Keats and Bion called negative capability) that much of both the external and internal world escapes our immediate understanding. Today, we will

focus on therapeutic work that expands the psychic container and develops the capacity to play and dream as well as a feeling of aliveness.

Doctors, psychologists, psychoanalysts, psychotherapists, pediatricians and other childcare professionals will have the opportunity to meet and discuss treatment tools and explore a radically intersubjective vision of how the psyche is born and how psychoanalysis works.

Scientific Committee

Federica Bono, Fiamma Buranelli, Ilaria Dufour, Rita Giorgiutti, Valeria Ladino, Emanuela Maggioni, Sara Micotti, Sandra Piperno, Rosa Spagnolo

Organizing Committee

Alice Cannone, Marta Falsirollo, Rosamaria Ferrante, Roberta Pozzi

Participation

Participation in the Study Day is open to educators, speech therapists, doctors, psychoanalysts, psychologists, psychomotor therapists, and psychotherapists. 200 places are available.

Cost: € 120 (including Italian VAT) until 1st July, 2020
Cost: € 160 (including Italian VAT) after 1st July, 2020
Undergraduate and postgraduate students under 30 years: € 40.00 (including Italian VAT)

Registration and payment methods

Send the registration form together with the copy of the bank transfer receipt by email to infocbdi@benedettadintino.it . The payment must be made by bank transfer to Banca Prossima 05000 Milan branch Beneficiary: Fondazione Benedetta D’Intino IBAN code: IT86 C033 5901 600 10000 0019 714 Reason: name + surname * day study 02/10/2020 (*indicate name and surname of the member)

Cancellation/Refund Policy:

50% of the registration fee will be refunded if notice of withdrawal is received from registrant on or before August 31, 2020. Please send notice of withdrawal via email to: Marta Falsirollo: formazione@benedettadintino.it

No refunds after 1st September, 2020
For further details and registration please contact:

info@benedettadintino.it

www.benedettadintino.it

Gioco spontaneo e gioco digitale

Il seminario del 7 marzo 2020 doveva tenersi in presenza ed è stato rimandato a causa della pandemia e del primo Lockdown. Si terrà online il 23 gennaio 2021, con alcune novità: seguite le notizie sul sito del centro Benedetta D’Intino per info e iscrizioni!


PARLIAMONE INSIEME

7 marzo 2020

Gioco spontaneo e gioco digitale

Abstract a cura di Sara Micotti

L’11 marzo si apre la terza edizione della Milano Digital Week. La Fondazione Benedetta D’Intino intende portare il contributo di tre esperti e l’esperienza del suo servizio di Psicoterapia dell’Età evolutiva sul tema del gioco spontaneo e del gioco digitale.

Gioco spontaneo

Il gioco spontaneo è un fare con il corpo e un fare con la mente. Dalle origini della vita, il bambino esplora in modo naturale il mondo: gli altri esseri umani, se stesso, gli oggetti. Nel primo semestre, il lattante presta soprattutto attenzione al suo ambiente umano (Muratori e Maestro, 2007): il giocare è la danza di sguardi, carezze, movimenti e vocalizzi, è la sintonia che si costruisce con i caregivers. Successivamente il bambino rivolge un’attenzione più decisa agli oggetti materiali, che fanno parte della sua storia condivisa con altri esseri umani. Intorno ai 12 mesi prende forma il gioco simbolico, una giocare che crea rappresentazioni delle esperienze della vita reale e che esprime le emozioni attivate dalle esperienze. Il “gioco del far finta” spesso inizia con scene in cui il bambino dà da mangiare al suo orsacchiotto o lo mette a nanna, rappresentando i temi della cura. E con scene che hanno a che fare con il distacco dalle persone amate, rappresentando i temi dell’attaccamento e della separazione. Il giocare ha un progressivo sviluppo, verso temi più complessi e più astratti, con scenari narrativi più articolati, con la messa in scena di emozioni ambivalenti e l’accompagnamento di commenti verbali. I temi in gioco sono amore, conflitti, aggressività, competitività, assertività, paure, ferite, morte, guarigione, viaggi nello spazio, nel tempo e nella magia.

Il gioco contribuisce all’espressione di idee e sentimenti, alla conoscenza di esperienze emotive complesse, e alla padronanza della realtà sociale. Il gioco può essere solitario, parallelo, associativo, collaborativo. Il bambino può essere spettatore o parte attiva e può sviluppare la relazione con compagni di gioco preferiti. A livello evoluzionistico, il gioco sociale ha permesso all’uomo di regolare gli aspetti istintivi innati e di poter accedere alla cooperazione e alla reciprocità. L’evoluzione ha premiato questo istinto: l’istinto a giocare aiuta i cuccioli a inserirsi nel tessuto sociale del loro ambiente di vita. Panksepp, rispetto al gioco sociale, descrive la regola del 40%-60%: a turno c’è chi domina e chi viene dominato. Faccio la guardia e poi il ladro; il dottore e il malato; il maestro e l’allievo; il supereroe e il coniglio; il genitore e il figlio. Il giocare insegna a tenere conto dell’altro, a sperimentare e sviluppare l’empatia. Senza il taking

turns il gioco si spegne: si perde il piacere, il divertimento, la gioia del giocare. Gli storici descrivono un progressivo declino del gioco libero nella società occidentale dal 1950 in avanti. Panksepp associa l’alta incidenza di ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder) a una deprivazione di gioco immaginativo e sociale, a un eccesso di eccitazione sensoriale che impedisce di sviluppare i processi di attesa, di autoregolazione e di autocontrollo (Panksepp, 2012).

Nel corso del “Parliamone Insieme”, cercheremo di analizzare lo sviluppo del giocare. Cercheremo poi di capire che ruolo possa svolgere la psicoterapia psicoanalitica nel sostenere questo processo. Giocare è un’attività speciale, che la psicoanalisi dai suoi esordi ha usato per curare i bambini e i ragazzi, quando incontrano ostacoli emotivi nella crescita. Basta pensare alle osservazioni di Freud sul nipotino che giocava con il rocchetto e al primo caso di analisi infantile, il caso del piccolo Hans. Donald Winnicott, l’analista più amato e più conosciuto dopo Freud, durante tutto il suo percorso di ricerca esplora ed esalta il valore del gioco spontaneo. E dà vigore al ruolo dell’adulto, nel sostenere senza intrusività il giocare del bambino. “Giocare è come sognare o sognare a occhi aperti. Giocare con il bambino, in un modo che gli faccia avvertire il piacere del gioco, vuol dire aiutarlo a dare un significato alla sua esperienza e ad appropriarsi degli strumenti per pensare“ (Ferro, Civitarese, Un invito alla psicoanalisi, 2018).

Gioco digitale

Il gioco digitale: opportunità e rischi sul piano affettivo, cognitivo e sociale. Dal 1996 Internet è presente nelle nostre case. Oggi il bambino nasce e cresce in un ambiente familiare che usa le nuove tecnologie ed è collegato a Internet. Alle origini della vita, il genitore vede il bambino in splendide ecografie 3D e 4D! Il bambino incontra sempre più precocemente le nuove tecnologie: smartphone, tablet, computer, televisione. E diventa un ragazzo portatore di un modo nuovo di fare esperienza.

Bambini. Negli ultimi trent’anni le ricerche sulla prima infanzia hanno evidenziato l’importanza dei “processi di regolazione”, intesi come la capacità di regolare gli stati emotivi e di organizzare l’esperienza. Il bambino riceve sensazioni visive, uditive, tattili, provenienti dal mondo esterno e dal mondo interno. Ha una innata e immatura capacità di regolazione dell’elaborazione sensoriale (processi di autoregolazione), capacità che può essere gradualmente sviluppata quando l’ambiente modula la presentazione degli stimoli intensi e interpreta adeguatamente i segnali di stress del bambino (processi di regolazione interattiva). Nei primi anni di vita, l’esposizione passiva e prolungata agli schermi, alla televisione o alle tecnologie touch produce un’immersione in un mondo sensoriale molto stimolante e apparentemente molto appagante per il bambino piccolo. La frustrazione generata dall’interruzione del flusso di stimoli è molto acuta, con rabbie incontrollabili e disturbi del sonno. I processi di mutua regolazione tra bambino e caregiver e la creatività del bambino non si sviluppano adeguatamente. Il bambino non impara a calmarsi e di modulare gli stati, non impara a mantenere un flusso di interazioni duraturo, a sviluppare l’attenzione condivisa.

Successivamente, i videogiochi e i nuovi media vanno considerati come uno degli ambienti di vita in cui i bambini si muovono. Gli adulti dovrebbero quindi offrire la loro presenza affettiva ed educativa, sia condividendo il piacere del giocare con i bambini, scoprendo vicino a loro nuove forme di racconto e d’invenzione; sia fissando dei limiti molto chiari e applicando agli ambienti virtuali le stesse regole che offrono nelle altre aree dell’esperienza (con un controllo sugli orari e sui contenuti dei giochi). Per evitare una sovraesposizione, occorre evitare il gioco virtuale durante i pasti, prima di andare a dormire ed evitare di lasciare gli strumenti virtuali nelle loro camerette.

Ragazzi. Con l’aumentare dell’età, le “nuove tecnologie” possono diventare uno strumento per essere parte della comunità e possono essere un supporto alla comunicazione familiare. Diamo uno sguardo a opportunità e rischi. Opportunità per lo sviluppo: zapping delle identificazioni, come in una palestra, in cui l’adolescente esplora tanti aspetti di sé e usa l’immaginazione (Tisseron, 2009); esplorare, ricercare informazioni, allontanarsi da casa restando collegati a genitori e amici, «piazze virtuali»; crescere con Internet, sperimentando le emozioni legate al gruppo, all’amicizia. Rischi e distorsioni: distacco dai genitori, se il genitore non è interessato a conoscere le nuove tecnologie. Fare brutti incontri in rete, con interlocutori d’età incerta. Le cyber-dipendenze, sia nella direzione dell’isolamento (fuga dalla realtà e ritiro sociale parziale o totale, hikikomori), sia nella direzione della sovraesposizione in rete, con cyber- bullismo, condotte di prevaricazione e di esclusione della vittima dal circuito amicale e divulgazione di immagini autoprodotte e altri agìti.

Che fare?
Attrezzarsi per conoscere le nuove tecnologie. Gli adulti migranti digitali fanno fatica a familiarizzare con il mondo delle comunicazioni dei nativi digitali: “è un fastidio… è un pericolo…”. Occorre aggiornarsi e attrezzarsi. Occorre non lasciarli soli, cercando “la giusta distanza”: una posizione che non trasmetta una distanza siderale, ma nemmeno una vicinanza troppo intrusiva. Se i genitori sono informati sulle tecnologie, possono proporre un utilizzo all’aperto,

colloquiale, piacevole e consapevole.
Che fare?
Occorre accompagnare i ragazzi verso un uso consapevole, anche dal punto di vista delle regole
giuridiche, del mondo dei social network. Occorre percepirsi parte di una comunità regolata da leggi, nel campo dei social network come negli altri ambienti di vita. La Polizia Postale può offrire agli utenti (scuola, genitori, ragazzi) informazioni aggiornate.

Che fare?
Offrire una relazione forte e vera, in famiglia, a scuola, attraverso il pediatra o lo psicoterapeuta se occorre: una relazione accogliente, in cui l’adolescente possa entrare in contatto con le parti di sé più autentiche e fragili.
Sviluppare relazioni profonde nella realtà, nell’ambiente di vita, per evitare che l’adolescente comunichi solo in rete parti di sé tenebrose, poco decifrabili o impresentabili. Nutrire la speranza nella scoperta del vero sé e del proprio talento.

“Perchè ciò che si salverà non sarà mai quel che abbiamo tenuto al riparo dai tempi, ma ciò che abbiamo lasciato mutare” (Alessandro Baricco, I barbari, 2006).

Presso il Centro Benedetta DʼIntino ONLUS di
Milano sabato 7 marzo 2020 alle 10.00 un evento aperto, a ingresso gratuito: Gioco spontaneo e gioco digitale. Jacopo Dalai e Anna Pezzuto, psicoterapeuti, dialogano con Elisabetta Mazzucchi, pediatra di libera scelta. Modera Sara Micotti.

ALCUNI SUGGERIMENTI DI LETTURA
Baricco A., I barbari. Saggio sulla mutazione, Feltrinelli, 2006
Bauman Z., Liquid Times. Living in an Age of Uncertainty, Boston, Polity Press, 2006
Bauman Z., La vita tra reale e virtuale, Roma, Editore Egea, 2014
Bradbury R., Il Veldt, in Le Meraviglie del possibile. Antologia della fantascienza, a cura di S. Solmi e C. Fruttero, Einaudi, 1959
Cantelmi L., Tecnoliquidità, Edizioni San Paolo, 2013
Ferri P., Nativi digitali, Bruno Mondadori Editore, 2011
Ferri P., Mantovani S., Digital Kids, Rizzoli, 2012
Garassini S., Smartphone. 10 ragioni per non regalarlo alla prima Comunione e magari neanche alla Cresima, Edizioni Ares, 2018
Gorman L., McLean D. (2009), Media e società nel mondo contemporaneo, II edizione, Il Mulino, 2011 Lancini M., Turuani L., Sempre in contatto. Relazioni virtuali in adolescenza, Franco Angeli, 2009
Lemma A. , Caparrotta L., Psychoanalysis in the Technoculture Era, Routledge, 2014
Mariani U., Schiralli R., Nuovi adolescenti, nuovi disagi. Dai social network ai videogames, allo shopping compulsive: quando l’abitudine diventa dipendenza, Mondadori, 2011
Moroni A. A., Giovani a disagio. Psicopatologia dell’individuo e del gruppo nell’adolescente di oggi, Foschi editore, 2011
Rossetti A. (a cura di), Legal Informatics, Moretti e Vitali, Bergamo, 2009
Tisseron S. et al., Il bambino e il rischio del virtuale, Borla, 2009

I LIBRI DELLA COLLANA «GENITORI SI DIVENTA. CAVARSELA CON I FIGLI 0-18» , GEDI GRUPPO EDITORIALE :

Fabio Lucidi , Facciamo squadra . Il movimento e lo sport
Descrizione
Come suggerire lo sport più adatto? Esiste un’età giusta per cominciare? Ed è meglio imparare bene uno sport o provarne tanti? Ma poi non sarà tutto tempo rubato allo studio? Con l’aiuto della testimonianza di grandi atleti, l’autore accompagna le famiglie sul terreno di gioco con suggerimenti e spiegazioni, ma senza prescrizioni

Vittorio Lingiardi , Perché non leggi un po’? Classici, maghetti e graphic novel
Descrizione
Questo terzo volume della collana ci accompagna alla scoperta delle strategie migliori per avvicinare i ragazzi alla cultura. Dalle fiabe della buonanotte agli ultimi casi editoriali, dalla scoperta dei classici alle visite ai musei, tutte le tappe di un percorso fondamentale non solo per l’apprendimento ma per la costruzione dell’identità.

Giuseppe Riva , La solitudine dei nativi digitali Tablet, cellulari e videogiochi
Descrizione
Come comportarsi con un figlio che non si stacca mai dal cellulare e dai videogiochi? A che età si può consegnare il tablet a un bambino?
L’autore fornisce le coordinate per orientarsi in un universo, quelle delle tecnologie, in costante evoluzione.

A. S. Bombi , La nostra sfida più grande. Crescere con i figli
Descrizione
Il genitore perfetto fortunatamente non esiste. ma si può essere genitori sufficientemente buoni, capaci di rispondere con efficacia alle sfide di quest’epoca e alle inevitabili domande che comporta crescere un figlio

 

Parliamone insieme – dodicesimo ciclo

2 incontri gratuiti per genitori ed educatori

Parliamone insieme

Crescere con i bambini oggi, tra genitorialità ed educazione

dodicesimo ciclo

 

8 febbraio – 7 marzo 2020
10.00-12.00

Centro BenedettaBenedetta D’Intino Onlus
Via Sercognani 17
20156 Milano

 

Moderatore Sara Micotti, direttore scientifico settore psicoterapia CBDI onlus
Relatori J. Dalai, V. Ladino, A. Pezzuto

2 incontri gratuiti per genitori ed educatori Orario: 10.00-12.00

8 febbraio 2020

Adolescenti fragili

7 marzo 2020

Gioco spontaneo e gioco digitale

 

Psicoterapeuti esperti in età evolutiva e Pediatre di libera scelta dialogano con il pubblico sui bisogni irrinunciabili dei bambini e degli adolescenti. Il Gruppo di lavoro teorico-clinico attivo presso il Centro Benedetta D’Intino Onlus, propone allefamiglie, agli insegnanti, ai colleghi e agli operatori due momenti di riflessione per affrontare la comprensione dei bisognifisici ed emotivi dei bambini e degli adolescenti nella società di oggi.

Come arrivare:

MM2 a Lanza

Tram 12 direzione Roserio MMI a Cadorna

Tram 1 direzione Castello Passante S5-S6

GallarateNarese/Novara

Via Certosa— (fermataVillapizzone)

 

 

Parliamone insieme – 8 febbraio e 7 marzo 2020

PARLIAMONE INSIEME

Crescere con i bambini oggi, tra genitorialità ed educazione

DODICESIMO  CICLO

2 incontri gratuiti per genitori ed educatori

Orario: 10.00 – 12.00

8 febbraio 2020   Adolescenti fragili

7 marzo 2020    Gioco spontaneo e gioco digitale

Moderatore: dott.ssa Sara Micotti, direttore scientifico settore psicoterapia CBDI Onlus

Relatori: dott. Jacopo Dalai, dott.ssa Valeria Ladino, dott.ssa Anna Pezzuto, psicoterapeuti

dott.ssa E. Mazzucchi, dott.ssa M. Picciotti, R. Schirò, pediatre di libera scelta.

Psicoterapeuti esperti in età evolutiva e Pediatre di libera scelta dialogano con il pubblico sui bisogni irrinunciabili dei bambini e degli adolescenti. Il Gruppo di lavoro teorico-clinico attivo presso il Centro Benedetta D’Intino Onlus, propone alle famiglie, agli insegnanti, ai colleghi e  agli operatori  due momenti di riflessione per affrontare la comprensione dei bisogni fisici ed emotivi dei bambini e degli adolescenti nella società di oggi.

                                        E’ stato richiesto il patrocinio al Comune di Milano

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E’ necessaria la prenotazione:                                                Come arrivare:

             tel 02.39263940                                                 MM2 a LANZA TRAM 12 dir. ROSERIO

Fondazione Benedetta D’Intino                              MM1 a CADORNA TRAM 1 dir. CASTELLI

Via Sercognani, 17 – 20156 Milano                                                  PASSANTE S5-S6

infocbdi@benedettadintino.it                                       GALLARATE/VARESE/NOVARA

   www.benedettadintino.it                                  Via CERTOSA – (fermata Villapizzone)

Milano, 18 ottobre 2019

Aula Magna

Istituto Zaccaria via Della Commenda 5 20122 Milano

 

Dal gioco al linguaggio

Ogni bambino conosce il mondo attraverso i sensi e l’incontro con la madre, il padre, i caregiver. La giornata di studio intende analizzare i processi attraverso cui si organizzano la comunicazione e  il linguaggio, mettendo in conversazione le tematiche neuropsicologiche e le tematiche affettive che possono sostenere o ostacolare l’espressività neurobiologica. Si tratta di un tema molto presente nel lavoro quotidiano: osserviamo infatti un  aumento dei  bambini che accedono ai servizi di neuropsichiatria infantile e di psicoterapia per l’età evolutiva, per disturbi nello sviluppo della comunicazione e del linguaggio. Si tratta di tematiche diffi cili da discriminare, dal parlatore tardivo al bambino con disturbo specifi co del linguaggio di minore o maggiore gravità. È desiderio della FBDI riunire esperti in diverse discipline per esplorare la complessità della problematica alla base dei disturbi di comunicazione, ponendo al centro bambini e ragazzi con il loro patrimonio biologico e con le loro esperienze affettive e relazionali.

Sara Micotti, PhD, Psicologa, Psicoterapeuta Psicoanalitica, Direttore Scientifi co del Settore psicoterapia del Centro Benedetta D’Intino Onlus Elena Molinari, Pediatra, Membro ordinario SPI

Anna Pezzuto, Psicologa, Psicoterapeuta psicoanalitica dell’età evolutiva e adulti.Per molti anni ha lavorato in UONPIA  Asst Santi Paolo e Carlo – Milano. Attualmente libera professionista, anna.pezzuto@ gmail.com

Cristiano Termine, Professore Associato di Neuropsichiatria Infantile, Università dell’Insubria e Ospedale di Circolo di Varese

Relatori e moderatori

Daniela Alessi, Neuropsichiatra infantile, Membro Ordinario SPI e IPA, Responsabile del Servizio di consultazione per bambini e adolescenti del Centro Milanese di Psicoanalisi Roberto Basile, psichiatra, psicoanalista e fotografo d’arte

Monica Bomba, neuropsichiatra infantile responsabile del reparto di Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale San Gerardo di Monza, candidata psicoanalista Elisa Fazzi, Neuropsichiatra Infantile, professore ordinario Dipartimento Scienze Cliniche e sperimentali, Divisione di Neuropsichiatria Infantile, Università degli Studi di Brescia, dirigente ASST Spedali Civili di Brescia Ludovica Grassi, Medico, neuropsichiatra infantile, membro ordinario SPI e IPA (esperto in psicoanalisi dei bambini e adolescenti), EFPP, Società Italiana Psicoanalisi Coppia e Famiglia (con funzioni didattiche), Redattrice della rivista Interazioni

Manuela Guerrini, Logopedista Età Evolutiva, formata in Pedagogia Relazionale del linguaggio, UONPIA  Asst Santi Paolo e Carlo, Milano Alessandro Mariani, Neuropsichiatra Infantile, Psicoterapeuta Psicoanalitico dell’Infanzia e dell’Adolescenza (ASARNIA-APPIA). EFPP. Per molti anni dirigente e poi responsabile  S.S.D.  NPI  Regione Piemonte.

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Convegno: Dal gioco al linguaggio – Milano, 18 ottobre 2019

 

Milano, 18 ottobre 2019
Sala Convegni Fondazione e Centro Benedetta D’Intino Onlus

Via Riccione 8, 20156 Milano

Dal gioco al linguaggio

“Ogni bambino conosce il mondo attraverso i sensi e l’incontro con la madre, il padre, i caregiver. La giornata di studio intende analizzare i processi attraverso cui si organizzano la comunicazione e il linguaggio, mettendo in conversazione le tematiche neuropsicologiche e le tematiche affettive che possono sostenere o ostacolare l’espressività neurobiologica. Si tratta di un tema molto presente nel lavoro quotidiano: osserviamo infatti un aumento dei bambini che accedono ai servizi di neuropsichiatria infantile e di psicoterapia per l’età evolutiva, per disturbi nello sviluppo della comunicazione e del linguaggio. Si tratta di tematiche difficili da discriminare, dal parlatore tardivo al bambino con disturbo specifico del linguaggio di minore o maggiore gravità. È desiderio della FBDI riunire esperti indiverse discipline per esplorare la complessità della problematica alla base dei disturbi di comunicazione, ponendo al centrobambini e ragazzi conil loro patrimonio biologico e con le loro esperienze affettive e relazionali.”
Sara Micotti

Relatori e moderatori

Daniela Alessi, Neuropsichiatra infantile, Membro Ordinario SPI e IPA, Responsabile del Servizio di consultazione per bambini e adolescenti del Centro Milanese di Psicoanalisi

Roberto Basile, psichiatra, psicoanalista e fotografo d’arte

Monica Bomba, neuropsichiatra infantile responsabile del reparto di Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale San Gerardo di Monza, candidata psicoanalista

Elisa Fazzi, Neuropsichiatra Infantile, professore ordinario Dipartimento Scienze Cliniche e sperimentali, Divisione di Neuropsichiatria Infantile, Università degli Studi di Brescia, dirigente ASST Spedali Civili di Brescia

Ludovica Grassi, Medico, neuropsichiatra infantile, membro ordinario SPI e IPA (esperto in psicoanalisi dei bambini e adolescenti), EFPP, Società Italiana Psicoanalisi Coppia e Famiglia (con funzioni didattiche), Redattrice della rivista Interazioni

Manuela Guerrini, Logopedista Età Evolutiva, formata in Pedagogia Relazionale del linguaggio, UONPIA Asst Santi Paolo e Carlo, Milano

Alessandro Mariani, Neuropsichiatra Infantile, Psicote- rapeuta Psicoanalitico dell’In- fanzia e dell’Adolescenza (ASARNIA-APPIA). EFPP. Per molti anni dirigente e poi re- sponsabile S.S.D. NPI Regione Piemonte.

Sara Micotti, PhD, Psicologa, Psicoterapeuta Psicoanalitica, Direttore Scientifico del Settore psicoterapia del Centro Benedetta D’Intino Onlus

Elena Molinari, Pediatra, Membro ordinario SPI

Anna Pezzuto, Psicologa, Psicoterapeuta psicoanalitica dell’età evolutiva e adulti.Per molti anni ha lavorato in UONPIA Asst Santi Paolo e Carlo – Milano. Attualmente libera professionista, anna.pezzuto@ gmail.com
Cristiano Termine, Professore Associato di Neuropsichiatria Infantile, Università dell’Insubria e Ospedale di Circolo di Varese

Comitato Scientifico

Rita Barello, Federica Bono, Fiamma Buranelli, Ilaria Dufour, Rita Giorgiutti, Valeria La- dino, Emanuela Maggioni, Sara Micotti, Maria Perugini, Anna Pezzuto, Sandra Piperno, Laura Ruozzi

Comitato organizzativo

Alice Cannone, Rosamaria Ferrante, Roberta Pozzi

Partecipazione

La partecipazione alla Giornata di studio è aperta a logopedisti, medici, psicologi, psicotera- peuti, psicomotricisti. I posti a disposizione sono 70.

Accreditamento Ecm

È stata richiesta l’attribuzione dei crediti formativi per le figure professionali ammesse

Quote di partecipazione

70 euro* entro il 15 luglio,
90 euro* dopo il 15 luglio,
40 euro* studenti e specializzandi under 30.
* IVA compresa

Modalità di iscrizione e pagamento
Inviare la scheda di iscrizione insieme alla copia della ricevuta di bonifico avvenuto via email a infocbdi@benedettadintino.it Il pagamento deve essere effet- tuato obbligatoriamente tramite bonifico bancario su Banca Prossima 05000 Filiale di Milano Beneficiario:
Fondazione Benedetta D’Intino Codice IBAN: IT86 C033 5901 60010000 0019 714
Causale: nome+cognome* giornata di studio 18/10/2019 (*indicare nome e cognome dell’iscritto)

Segreteria organizzativa

infocbdi@benedettadintino.it
Tel 02/39263940

9.00
Registrazione partecipanti
9.45
Sara Micotti,
Introduzione
Programma della mattina Chairperson
Alessandro Mariani
10.00
Elisa Fazzi, Dallo sguardo alla relazione
10.45
Elena Molinari, Giocattoli sconosciuti e la paura di giocare nei bambini
11.30
Roberto Basile, Questa mela disegno: immagine e parola nella fantasia del bambino e dell’adulto
12.15 Discussione
Light lunch
Programma del pomeriggio Chairperson Daniela Alessi
14.00
Cristiano Termine, Sviluppo tipico e ati- pico del linguaggio
14.45
Ludovica Grassi,
Giocare con i suoni
15.30
Anna Pezzuto, Manuela Guerrini, Psicologa e logopedi- sta collaborano
nel percorso dalla diagnosi alla terapia: due storie cliniche
Ore 16.30
Monica Bomba, Una ragazza scopre il linguaggio:
dal dialogo tonico al potersi parlare
17.00 Discussione
17.30
Verifica ECM
18.00
Chiusura lavori

Paura ansia panico … coraggio fiducia: esploriamo queste emozioni nel bambino e nell’adolescente

PARLIAMONE INSIEME
Crescere con i bambini oggi, tra genitorialità ed educazione UNDICESIMO CICLO

26 GENNAIO 2019 ORE 10.00-12.00

Milano, Sala Monicelli della Fondazione e del Centro Benedetta D’Intino Onlus via Sercognani, 17

Paura ansia panico … coraggio fiducia: esploriamo queste emozioni nel bambino e nell’adolescente

PAURA

La capacità sana di avere paura è una componente essenziale degli istinti auto-conservativi dell’essere umano.

• • •

Conosciamo molte declinazioni della paura, dalla cautela, alla prudenza, all’inquietudine, che è una forma lieve e diffusa di paura. Il terrore (da TREMO, radice TR-, esperienza del brivido) è una variante acuta della paura per qualcosa che comunque è reale e riconosciuto. Nel terrore la risposta efficace è inizialmente compromessa, ma non totalmente e definitivamente come nel panico.

ANSIA E PANICO

Tutti i mammiferi neonati hanno bisogno di essere accuditi da mammiferi adulti: questo è il motivo per cui abbiamo incorporato nel cervello una disposizione innata a creare legami di attaccamento. Condividiamo il bisogno di attaccamento con gli uccelli: questo istinto ha più di 2 milioni di anni!

Se un cucciolo viene separato dall’adulto che lo accudisce, si attiva il circuito del panico. Il panico è un’ansia di tipo diverso dalla paura. E il neuro-circuito del panico è diverso dal circuito della paura (Mark Solms, 2018).
Il panico ha a che fare con l’ansia di separazione. Attiva due risposte:

  • Produrre vocalizzazioni da stress di separazione, pianto, lamenti
  • Cercare l’oggetto perduto

del nostro cervello e sa:

che dobbiamo evitarle

Il neuro-circuito della paura è innato, è incorporato nelle strutture profonde

che esistono cose pericolose nel mondo esterno

che il modo in cui dovremmo rispondere, quando un pericolo si avvicina, è congelarci o

fuggire. Non dobbiamo imparare che cosa fare quando un predatore si avvicina, lo

sappiamo già in modo innato, per sopravvivere (Mark Solms, 2018).

Nello stato di ansia fisiologica, il soggetto si attiva, si prepara costruttivamente ad affrontare una prova: lo stato di allarme è realistico e la qualità della prestazione è efficace.
Nello stato di ansia patologica, il soggetto confonde in una certa misura il mondo interno e il mondo esterno ed entra in uno stato di allarme indifferenziato e diffuso. Avverte un pericolo oscuro che non riesce a localizzare e individuare con chiarezza. È uno stato di tesa sospensione e preoccupazione, prima che qualcosa di sconosciuto accada.

Nell’ansia patologica i processi operativi sono velocizzati in modo concitato, maldestro e infruttuoso, nell’illusione di controllare la realtà esterna, alterata dalle proiezioni provenienti dalla realtà interna. Le capacità di mentalizzazione dell’Io centrale sono disturbate, impoverite, anche se non azzerate come negli attacchi di panico.

L’attacco di panico è una crisi che sopravviene senza alcuna prevedibilità e senza la possibilità che sia contenuta e bloccata. Ha un’origine psichica, capace però di scatenare intense risposte neurobiologiche: palpitazioni, tachicardia, vertigine, tremori corporei, diarrea o sudorazione eccessiva e soprattutto una sensazione di soffocamento.

CORAGGIO E FIDUCIA

Il coraggio implica la sana capacità di entrare consapevolmente in contatto con la propria paura, di tenerne in conto i segnali, di affrontarla in modo adeguato.
Fidarsi di sé significa arrivare a conoscersi nelle proprie risorse e nelle proprie vulnerabilità. Per molte persone può essere il compito evolutivo di una vita: conoscere sempre più a fondo i propri stati mentali e le proprie fantasie; acquisire contatto e familiarità con essi e favorirne l’armonizzazione con i processi mentali razionali.

Il soggetto con ansie patologiche e crisi di panico non si fida più di sé. È crollata l’illusione di un sé stesso sempre «forte e sicuro».

PAURE E ANSIE NEL BAMBINO

L’ansia di separazione. L’ansia di separazione diventa pronunciata dai nove mesi di età e spesso rimane molto intensa fino a 30 o 36 mesi. I bambini percepiscono la separazione come una fonte di pericolo. Non essere con la figura di attaccamento rappresenta una sfida emozionale per loro. Essi manifestano l’ansia di separazione piangendo, aggrappandosi e protestando quando il genitore si allontana. Dobbiamo prendere con serietà questa ansia, perché il bambino ci sta dicendo: ti amo, ho bisogno di te, nessuno mi fa sentire così al sicuro come te. Un bambino di uno o due anni non ha ancora imparato che noi continuiamo a esistere anche quando non ci vede, e che noi torneremo da lui perché lo amiamo anche noi.

Molti problemi di comportamento nella seconda infanzia possono essere ricollegati ad ansie di separazione non riconosciute e che non hanno trovato risposta, nella prima infanzia. I problemi possono essere: severe difficoltà nel sonno e nell’alimentazione, capricci ingestibili, sfida ribellioni, rabbie persistenti, frequenti aggressioni. La maggior parte dei problemi nella salute mentale degli adulti, inclusa ansia e depressione, hanno origine nei primi anni di vita. La prevenzione è importante.

La paura di perdere amore sostegno approvazione. La paura di essere disapprovati, non amati. La paura di perdere amore e approvazione è un incentivo per fare ciò che l’adulto chiede al bambino. Essa emerge tra uno e tre anni. Essa alimenta gli apprendimenti sociali e permette al bambino di acquisire le abilità di cui ha bisogno per far parte della società.

I toddlers normalmente ritengono che le cose accadano perché loro le hanno fatte accadere; ritengono di essere responsabili degli umori dei loro genitori. Piaget chiamava egocentrico questo modo di pensare, mentre la psicanalisi lo chiama pensiero magico, perché i bambini non conoscono ancora causa ed effetto.

Questo desiderio di piacere e di appartenere è il primo sostrato nella formazione del senso della responsabilità sociale e aiuta il bambino a tollerare una ragionevole quantità di frustrazione quando non gli si permette di fare ciao che vuole e quando gli diciamo no.

La paura che il corpo venga danneggiato (body damage) insegna al bambino a stare attento per non ferirsi ed è importante per la sopravvivenza. Essa emerge tra uno e tre anni. Molte culture hanno creato rituali come il dare un bacio alla bua, per aiutare I bambini ad affrontare il farsi male e per ricordare quanto i bambini siano vulnerabili.

Dobbiamo considerare con serietà questa paura e rispondere offrendo sostegno emotivo quando i bambini gridano e si ribellano se cerchiamo di lavare i loro i denti, tagliare capelli, tagliare le unghie. Il dare ai bambini spiegazioni pacate ci trasformerà da esecutori di cose minacciose a normali caregivers che fanno qualcosa, che i loro corpi hanno bisogno che sia fatto.

La paura di essere cattivo diventa il fondamento della coscienza morale. Cioè della capacità di capire la differenza tra giusto e sbagliato, e di padroneggiare il potere di scegliere di fare la cosa giusta quando siamo molto tentati di fare la cosa sbagliata. Questa paura emerge tra i 3 e i 5 anni. Molti di noi hanno familiarità con il concetto di Superego, il giudice morale che ci fa sentire colpevoli quando facciamo qualcosa che pensiamo sia sbagliato, anche se nessuno sa ciò che facciamo. I bambini di 3 anni stanno già faticando sotto il peso cognitivo e morale di questa conquista, che è il fondamento della civilizzazione. Il bambino non solo desidera l’approvazione dai genitori, vuole l’approvazione da parte di sé stesso. Questo è un enorme balzo in avanti, che aiuta a interiorizzare la differenza tra il giusto e lo sbagliato.

PAURE E ANSIE NELL’ADOLESCENTE

Il cambiamento che avviene in adolescenza riguarda sia il corpo che la mente e rappresenta un vero e proprio terremoto. La trasformazione e lo sconvolgimento sono talmente potenti che questa fase della vita segna una profonda rottura con il passato e porta a una nuova nascita.
Per l’adolescente risulta fondamentale integrare la nuova dotazione corporea nell’immagine di sé, separarsi dai genitori, nascere socialmente, costruire un proprio sistema di valori di riferimento nuovi e personali.

Tutto questo sullo sfondo della complessità dell’epoca storica in cui viviamo che pone di fronte agli orizzonti di valore degli adolescenti modelli ideali irraggiungibili di perfezione per i quali la performance conta più di tutto, a qualsiasi costo.
La società dell’immagine pone poi al centro il valore della bellezza, dell’estetica e dell’apparenza. C’è un bombardamento di informazione, i ragazzi sono iperstimolati da internet, dalla grande varietà di canali televisivi e dalle molteplici forme di tecnologia. Tutto è più accelerato: si assiste a una precocizzazione e ad un accorciamento del fisiologico ritmo di crescita.

Tutto ciò aumenta la paura di crescere, del futuro, dell’ignoto e del fallimento.
Su questo sfondo le paure tipiche dell’adolescente si inseriscono all’interno di questa metamorfosi psicofisica che implica una discontinuità nell’idea di Sé e nell’immagine corporea.
La ridefinizione del senso di Sé e la riappropriazione simbolica del proprio corpo comportano una ristrutturazione cognitiva ed affettiva che induce una sotterranea vulnerabilità e una fragilità

narcisistica con una paura di non essere accettati, apprezzati, amati, con un senso di vergogna e un vissuto di non essere all’altezza e anche la paura di restare soli, senza amici o fuori dal gruppo nel quale costruire un senso di appartenenza.
Le paure che abitano l’adolescente sono quelle di non essere adeguati alle aspettative proprie e altrui, di non essere popolari, ma ritrovarsi brutti e poco attraenti senza un posto riservato nella mente degli altri, in particolare in quella dei coetanei.

Il ragazzino deve adattarsi a delle enormi trasformazioni del suo corpo, sul piano anatomico, fisiologico ed endocrinologico e l’ansia in quest’età è spesso rivolta al proprio corpo.
I cambiamenti a livello corporeo comportano alterazioni fondamentali del Sé conosciuto.
I ragazzi devono elaborare il lutto del corpo infantile per ritrovarsi in un nuovo corpo pubere non familiare. Ma l’integrazione dei due corpi non è facile e talora con il nuovo corpo si può entrare in conflitto, può essere sentito estraneo e pericoloso o addirittura nemico per cui viene ripudiato, ferito e attaccato.

In adolescenza si tende ad espellere il dolore invece di contenerlo. Talora le angosce fisiologiche dell’età sono intollerabili e il pensiero viene facilmente sostituito dall’azione o dalla ricerca di sensazioni corporee per ridurre il conflitto interno e per difendersi dalla sofferenza.
Le angosce si possono manifestare in modalità fisiche che distanziano dalla sofferenza mentale (malesseri ipocondriaci e psicosomatici) o attraverso comportamenti agiti come fughe, sport estremi (con sfida dei limiti, disprezzo della paura e sottovalutazione dei rischi), assunzioni di droghe e alcool nel tentativo di perdere la ragione o relazioni disfunzionali e promiscue o con modalità autodistruttive.

Relatori: dott.ssa Ilaria Dufour, dott.ssa Sara Micotti, psicoterapeute del CBDI onlus,
dott.ssa Elisabetta Mazzucchi, dott.ssa Michela Picciotti, dottssa Raffaella Schirò , pediatre di libera scelta,
Chairperson: Sara Micotti, Psicoterapeuta esperta in età evolutiva e Direttore scientifico del Settore Psicoterapia del Centro Benedetta D’Intino Onlus

ALCUNI SUGGERIMENTI DI LETTURA PER MAMME E PAPA’

I 12 volumi della Collana CENTO E UN BAMBINO, Casa Editrice Astrolabio
Argentieri S., L’uomo nero. Piccolo catalogo delle paure infantili, Mondadori, 1994 Bettelheim B., Il mondo incantato, Feltrinelli
Bolognini S., Lo Zen e l’arte di non sapere cosa dire, Bollati Boringhieri, Torino, 2010

Stefano Bolognini: “PAURA, ANSIA, ANGOSCIA, PANICO NELLE CONCETTUALIZZAZIONI PSICOANALITICHE”, relazione presentata al Convegno Anxiety, organizzato da International Psychoanalytic Dialogues (IPD), Roma, 2018

Cohen J.L., Le paure segrete dei bambini. Come capire e aiutare i bambini ansiosi e agitati, Feltrinelli, 2015 Lancini M., Turuani L., Sempre in contatto. Relazioni virtuali in adolescenza, Franco Angeli, 2009

Murray (2014), L., Le prime relazioni del bambino, Milano, Raffaello Cortina Editore, 2014

Panksepp J., Biven L. (2012), Archeologia della mente. Origini neuroevolutive delle emozioni umane, Raffaello Cortina, 2014

Pellai A., Tamborini B., L’età dello tsunami. Come sopravvivere a un figlio pre-adolescente, De Agostini, 2017 Pietropolli Charmet G., Non è colpa delle mamme. Adolescenti difficili e responsabilità materna, Mondadori,

2006

Solms M. (2018), La relazione innata tra le menti, Comunicare, 1-2018, n.1, semestrale della Fondazione e del Centro Benedetta D’Intino Onlus, pp. 19-25

Tisseron S. et al., Il bambino e il rischio del virtuale, Borla, 2009 Trinci M., Sarti P., La giusta fatica di crescere, Feltrinelli Vegetti Finzi S., I bambini sono cambiati, Mondadori, Winnicott D. W., Il bambino, la famiglia, il mondo esterno

Zoja L., Il gesto di Ettore. Preistoria, storia, attualità e scomparsa del padre, Bollati Boringhieri, 2016 (2° ed.) ( a cura di Ilaria Dufour e Sara Micotti)

Giornata di studio “Transiti tra corpo e mente. Bambini, adolescenti e genitori, in ospedale”

La Fondazione Benedetta D’Intino organizza sabato 1 ottobre la Giornata di studio – IN PRESENZA e ONLINE “Transiti …

Titolo Comvegno Psicoterapia Milano 2 ottobre 2021

Alla ricerca della sintonia emotiva: i sensi e le menti al lavoro nelle psicoterapie online – Giornata di studio online. 2 ottobre 2021

sabato 2 ottobre 2021 Giornata di studio online Alla ricerca della sintonia emotiva: i sensi e le menti al lavoro nelle psicoterapie …

Alla ricerca della sintonia emotiva: i sensi e le menti al lavoro – sabato 2 ottobre 2021 Giornata di studio online

Si terrà Sabato 2 ottobre 2021 la giornata di studio online “Alla ricerca della sintonia emotiva: i  sensi e le menti …